Se non è uno scontro nel governo, e non lo è, di certo le parole del vicepremier faranno discutere. Dopo la “condanna” a mente calda del ministro Guido Crosetto alle parole del generale Roberto Vannacci, infatti, Matteo Salvini rompe il silenzio e si schiera a difesa della libertà dell’autore del libro. “Lo comprerò – dice il leader della Lega – questo generale additato come un pericolo”.
Salvini difende il generale Vannacci
Il vicepremier ne parla in un video pubblicato nel primo pomeriggio. “Al liceo – spiega Salvini – ho letto il manuale del guerrigliero di che Guevara, che non è proprio il Piccolo principe. Io sono curioso e leggerò anche il libro di questo generale che ha salvato vite e difeso la patria, la bandiera i suoi ragazzi”. Già ieri alcuni esponenti della maggioranza avevano “preso le distanze” da Crosetto, che aveva parlato di “farneticazioni”, e difeso la libertà di espressione del generale. Si erano schierati Giovanni Donzelli, capogruppo di FdI. E Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture. Ora tocca a Salvini. E le sue parole hanno ovviamente un peso. “Mi rifiuto di pensare – conclude il leghista – che in Italia ci sia un Grande Fratello che dice ‘questo lo puoi leggere e questo no'”. Per Salvini, ancora, “la condanna al rogo come Giordano Bruno nell’Italia moderna del 2023 non mi sembra ragionevole”.
Crosetto non ci sta
“Io sono diverso da chi mi critica”, aveva risposto ieri il titolare della Difesa che aveva in qualche modo benedetto anche la rimozione del comandante dal suo ruolo all’Istituto geografico militare di Firenze. “In un mondo che si divide tra chi vorrebbe buttare il ‘Generale’ all’inferno e chi vorrebbe farne un martire, chi serve il paese guidando pro tempore un’Istituzione come la Difesa deve solo limitarsi a mantenere distacco ed applicare le regole e le norme. Nulla più, nulla di meno”. Elettori e base del partito di Meloni però avrebbe gradito una difesa del generale Vannacci. O almeno di non attaccarlo. E Salvini deve averlo fiutato…
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