Comunicato Br: Bertulazzi arrestato? Repressione infame, va fatto santo

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Brigatista arrestato

Leonardo Bertulazzi, da non confondere con Piero Bertolazzi, brigatista di ben altra rilevanza e peso, è non di meno un eroe. Un martire. Una vittima delle politiche repressive delle destre neofasciste emblemizzate dalla patriota e sovranista Giorgia Meloni. Bertulazzi, 73 anni, veronese d’origine ma cresciuto a Genova, nome di battaglia “Belin”, dirigente della colonna genovese delle BR, vanta tra le sue azioni più eclatanti il sequestro dell’industriale fascista Costa, i cui proventi sarebbero serviti per acquistare uno dei covi in cui fu tenuto prigioniero Aldo Moro (ndr: in totale almeno quattro tra via Montalcini, un casale di campagna lungo l’Aurelia, una abitazione a Focene, sul litorale extraromano, infine l’ultima tana nel ghetto ebraico da cui raggiungere facilmente e in fretta via Caetani: tutti nella disponibilità dei Servizi Segreti).

Il compagno Belin era e resta un Esempio. Uno che ha saputo mettere a repentaglio la sua vita per il bene comune. Non latitante, ma esule da 44 anni, vedi caso lo hanno beccato proprio adesso che comandano i fascisti. Come già per il compagno Cesare Battisti, innocente, ingiustamente accusato di 4 omicidi poi confessati ma in quanto estorti con la violenza di Stato. Il compagno Bertulazzi, il cui impegno strenuo va contestualizzato nel quadro delle lotte politiche e sociali del ventennio di resistenza contro il criminale regime falsamente riformista, in realtà oppressivo della classe operaia e schierato contro ogni prospettiva rivoluzionaria, è oggi un uomo e un compagno amareggiato e provato dalle durezze del suo esilio. Volerlo rinchiudere oggi significa ignorare la mole del tempo trascorso dalle sue gesta rivoluzionarie ed è oltremodo crudele oltreché ingiusto sottoporlo a regime carcerario per la pura soddisfazione della componente sociale più becera e sanguinaria di questo regime classista e neoliberista.

Laddove l’obiettivo deve essere non la riabilitazione, in quanto il compagno Bertulazzi non ha colpe da farsi perdonare, bensì l’inserimento premiale nella società. Occorre ripensare quegli anni in un’ottica rivoluzionaria e sociale. La repressione dopo tutto questo tempo è semplicemente infame e i compagni e le compagne non possono tacere di fronte a una simile provocazione. Bertulazzi si era rifatto una vita in Argentina e non è giusto oggi privarlo di quella vita che ha protratto come esule. Era un rifugiato, gli è stato revocato lo status e questo testimonia l’accanimento verso i migranti come non si stanca di ripetere il compagno papa Bergoglio.

Non è un caso che la stragista e nazista Giorgia Meloni abbia espresso apprezzamento per l’azione delle teste di cuoio italiane in collaborazione con gli sgherri argentini e la polizia totalitaria Interpol. Onore al compagno Bertulazzi! Solidarietà ai movimenti rivoluzionari di tutto il mondo! Rispetto per le Brigate Rosse! Attendiamo ora una forte azione di sostegno al compagno Bertulazzi da parte di tutte le forze comuniste democratiche e rivoluzionarie.

Il compagno Bertulazzi non deve languire ingiustamente in galera per i prossimi 27 anni ma prosperare al parlamento europeo portando le idee di una coscienza mai arresa al dominio del capitalismo disumanizzante. Per questo motivo, lanciamo ufficialmente da questo sito una campagna di firme per la sua immediata scarcerazione, in attesa della tempestiva candidatura da parte delle sinistra scheliane e bonellian-fratojanne. No alle politiche reazionarie! No alla repressione! No al fascismo! Azioni attive ad ogni livello per la liberazione del compagno Bertulazzi e per l’abolizione delle carceri come ampiamente spiegato dalla compagna Ilaria. Per tanto, la soluzione non può che essere la riconversione degli istituti di pena, strumenti del regime, in asili per rifugiati.

Salesiani europeisti per il Comunismo

Max Del Papa, 30 agosto 2024

Ps: per chi, duro di comprendonio, non l’avesse capito, il beffardo simil-comunicato scritto da Max del Papa per perorare la causa del brigatista Bertulazzi, appena arrestato e subito santificato dai fogli di sinistra, è volutamente ironico. S’era capito, ma di questi tempi meglio specificare…

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