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Comunità ebraiche a rischio. Il caso belga - Seconda parte

Togliere la sorveglianza alle istituzioni ebraiche è il modo più disonorevole per lasciarle in balia del rischio attentati

Il vecchio continente sta perdendo la parte più importante dei suoi ebrei e non capisce quanto ciò sia pericoloso, eppure basterebbe leggere qualche libro di storia per capire la fine che hanno fatto le nazioni rimaste senza i loro ebrei con l’impoverimento in tutti i campi che ne è sempre seguito. Fatto sta, però, che le politiche europee vanno verso altre rotte e altri interessi, prova ne sono le decine di votazioni all’Onu e all’Unesco dove, a parte poche rare eccezioni, gli stati europei, inchinandosi al potere del petrolio e degli affari, hanno sempre votato, in blocco e senza vergogna alcuna, contro gli interessi degli ebrei e di Israele.

Ora il Belgio, ed aspettiamo di capire chi lo seguirà nella stessa decisione o in una simile, lascia i suoi ebrei senza protezione alla vigilia delle festività ebraiche più importanti e ciò che scandalizza, oltre la decisione stessa, è che la notizia non ha avuto risonanza sui media europei. Ciò che scandalizza, è che per il momento non abbiamo ancora visto alcuna levata di scudi a questa assurda ma ragionata decisione.

Michael Sfaradi, 26 maggio 2020

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