Ecco perché il Recovery fund è un’arma a doppio taglio: se ci si avvierà sulla strada, indicata dalla stessa Europa, delle riforme realizzandole in senso liberale ancor meglio della stessa Unione, allora, intraprenderemo la via della libertà; se, invece, i soldi verranno usati per alimentare clientele e protezionismi da un lato e costruire una venezuelana democrazia servile, più di quanto già non lo sia la repubblica italiana, dall’altro, allora, passeremo allegramente sotto lo striscione dell’ultimo chilometro della via della schiavitù. Secondo voi quale strada s’imboccherà?
Giancristiano Desiderio, 22 luglio 2020