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Concita, Rula e il sessismo immaginario

Tre donne di sinistra, divise da un dettaglio: due di loro inventano insulti maschilisti per svicolare da un dibattito in cui stanno perdendo; solo una di loro viene veramente offesa (da un uomo di sinistra, peraltro), eppure è anche l’unica a non gridare al sessismo.

Il primo esempio sta spopolando in rete: Concita De Gregorio, volto da martire, accusa Alessandro Sallusti di averla addirittura… Chiamata per nome! Imperdonabile: qui si rasenta la molestia. Le donne non si toccano nemmeno con un fiore, figuriamoci se le possiamo chiamare per nome (al di fuori degli aperitivi a Capalbio).

Il secondo esempio è quello dell’insulto vero: Mauro Corona, certo non noto per la sua sobrietà (decidete voi in che senso), dà della “gallina” a Bianca Berlinguer. La quale, però, non si scompone, non fa la vittima e mantiene dritta la barra della trasmissione.

E infine ci sono io, “uomo bianco che urla addosso” a una donna di colore. Povera Rula Jebreal, anche in tv patisce l’atavica oppressione del maschio eterosessuale, tant’è che al Festival le avrebbero dato solo 16.000 euro – e metà li ha devoluti in beneficenza.
Sì, forse un bianco come me la turba. Ma la Bianca (Berlinguer), professionalmente, la surclassa…

Nicola Porro, 24 settembre 2020