Giustizia

Consulta fan delle tasse: la Sugar tax è legittima

La sentenza della Corte Costituzionale sulle bevande edulcorate rappresenta l’ennesimo salasso: ecco perchè

corte costituzionale sugar tax © sergeitokmakov e ShaunWilkinson tramite Canva.com

Le tasse non sono mai abbastanza, ma soprattutto sono tutte legittime. L’ultima testimonianza arriva dalla Corte Costituzionale, che ha definito la Sugar tax sulle bevande edulcorate costituzionalmente legittima, poiché compensa le spese che dovrebbe affrontare lo Stato per i possibili danni alla salute dei cittadini. Una sentenza – quella depositata oggi – presentata come un’azione a favore degli italiani e della loro salute, ma che in realtà si trasformerà nell’ennesimo salasso. Come gli aumenti per le sigarette, questa imposta non frenerà gli acquisti di bevande potenzialmente dannose.

La questione di legittimità dell’imposta sul consumo delle bevande analcoliche edulcorate era stata sollevata dalla seconda Sezione del Tar del Lazio, che aveva censurato tale disciplina, per violazione del principio di eguaglianza tributaria, essendo una tassa destinata a colpire solo alcune bevande analcoliche. Di diverso avviso la Consulta, che ha respinto l’incostituzionalità: le specifiche giustificazioni scientifiche dimostrano la legittimità della Sugar tax.

Si tratta di un’imposta introdotta – ovviamente – dalla sinistra alla fine del 2019: la firma sulla Sugar tax è quella del governo Conte II, per la precisione dell’allora ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. C’erano pochi dubbi sulla paternità del provvedimento, ma c’è di più. Finito nel dimenticatoio dopo la parentesi horror al Miur, Fioramonti ha rivendicato la misura: “Oggi la CorteCostituzionale da deliberato che la sugar tax (termine improprio, perché si tratta di un fisco che premia chi produce cibo salutare) da me introdotta nel 2019 è in linea con i valori della Costituzione, smentendo quei politici e aziende che l’hanno bloccata finora”.

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Tanto cara alla sinistra, la Sugar tax andrà a colpire il consumo di bibite analcoliche che hanno un elevato contenuto di sostanze edulcoranti aggiunte. In soldoni, 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e di 0,25 euro per chilogrammo nel caso di prodotti predisposti ad essere utilizzati previa diluizione. Nel mirino succhi di frutta e di ortaggi e legumi, non fermentati, senza aggiunta di alcol, addizionati di zuccheri o di altri dolcificanti, ottenute con l’aggiunta di edulcoranti, di origine naturale o sintetica (comprese acque minerali e gassate, con aggiunta di zucchero o di altri dolcificanti o di aromatizzanti), e non anche altri prodotti alimentari diversi dalle bevande contenenti le stesse sostanze.

Per i giudici, la scelta disincentivante del legislatore non è irragionevole, arbitraria o ingiustificata. I prodotti dannosi per la salute potrebbero “generare un aggravio di spesa pubblica, connesso alla conseguente necessità di assicurare appropriate cure attraverso il Servizio sanitario nazionale”. Ma di che stiamo parlando. Per motivi di salute o per pruriti “rossi”, a rimetterci sono sempre gli italiani.

Massimo Balsamo, 26 marzo 2024

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