Politica

Conte contestato, la verità viene a galla: “Tu al governo mi hai spaccato la testa”

Tutti a sbraitare per le manganellate dei poliziotti a Pisa e Firenze. Anche Conte e il Pd protestano. Ma quando erano al potere loro succedeva lo stesso

conte contestato

Il leader del Movimento 5 Stelle (M5S), Giuseppe Conte è stato contestato folla durante un’accorata manifestazione. Mentre cercava di esprimere solidarietà nei confronti della lotta anti-manganellate sotto il Viminale, dopo i casi di Firenze e Pisa, un manifestante lo ha attaccato verbalmente, urlando: “La tua democrazia mi ha aperto la testa, il tuo governo mi ha spaccato la capoccia, una volta, come ora la Meloni me l’ha aperta a Pisa”.

L’evento ha avuto luogo di fronte al teatro dell’Opera di Roma, nelle vicinanze del palazzo dove risiete Matteo Piantedosi. Conte, che forse voleva cavalcare la piazza, ha trovato invece una folla ostile e che non dimentica, come stanno facendo molti giornali e altrettanti politici, cosa succedeva durante i governi Conte, Draghi e Renzi.

Il suo tentativo di rappresentare le preoccupazioni dei manifestanti e di attaccare il governo e la destra, è stato visto come un fallimento. Nel suo ruolo di ex-leader di spicco del governo Draghi, Conte è stato infatti accusato di aver “spaccato la testa” alla folla quando era al potere. “La tua democrazia mi ha aperto la testa e mi hanno messo i punti perché manifestavo per un ragazzo morto e il ragazzo dove stavi in maggioranza mi ha aperto la capoccia, come la Meloni l’ha aperta a Pisa. Ho ancora le cicatrici”, ha urlato un ragazzo. “Lei aveva ministri nel governo Draghi che mandava le armi in Ucraina”. La tensione è montata quando il leader M5S ha cercato di ribattere, accusando il manifestante di fare “uno show” e di essere “un prepotente”.

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Nonostante la figuraccia, Conte ha continuato a accusare il governo per il clima repressivo e a cercare di rilanciare la sua immagine politica. “Qui c’è poca tolleranza per il dissenso politico e per le manifestazioni di protesta”, ha urlato alla folla. Ha puntato il dito contro Palazzo Chigi, la sede del governo, sostenendo che l’attuale clima repressivo sia imputabile al potere in carica.

Allo stesso tempo, ha criticato la premier Meloni per il suo silenzio, accusandola di non aver assunto una posizione chiara sui fatti di Pisa. Tuttavia, tali affermazioni sembrano solo alimentare il clima politico sempre più acceso, senza nascondere la parabola del leader grillino. Da rappresentante della “piazza”, Conte sembra aver assunto il ruolo di principale indiziato.