Conte e Grillo non hanno capito che l’establishment del Ceo capitalism non è scalabile, ci si può solo inginocchiare. Evidente il declino di Grillo (ormai per farsi ubbidire deve alzare la voce). Dobbiamo chiederci: Conte ha le skill per fare un golpe serio o i quattrini per farsi un partito? Cooptando parlamentari disperati rubi transfughi, non voti veri. Ti riduci a essere un influencer che campa di “tangenti marchettare”. Inoltre, gli uni e gli altri avranno metabolizzato che lo scenario politico è tutto nuovo? La mitica “maggioranza silenziosa”, quella che secondo me vale il 70% dei voti, è da sempre di centro-centro-destra, indipendentemente da chi vota di volta in volta nell’urna. Ora si è innamorata di Mario Draghi (uno così lo cercava dai tempi di Alcide De Gasperi e di Luigi Einaudi), ed è subito emersa l’irrilevanza dei politici di qualsiasi colore, dai tre leader di centrodestra, ai tre di centrosinistra. Costoro sembrano invecchiati di colpo, si agitano, ma producono fuffa, il pensiero sotteso.
Gli italiani vorranno che Draghi rimanga premier fino al 2028, pur sapendo che lui non fonderebbe mai un partito politico? Se sì, dovranno essere i partiti a rispettare il volere della maggioranza silenziosa. Mettano alla Presidenza della Repubblica uno a lui gradito, e loro trasformino il Parlamento in un votificio. Avendo il Ceo capitalism eliminato da vent’anni l’ascensore sociale, e il conseguente modello meritocratico, ci si avvia verso un “regime amazoniano”, mentre si compirà il destino di noi cittadini comuni: “consumatori amazonizzati”.
Poi ci siamo noi apòti: non avendo ambizioni di potere ci limiteremo a scrivere la storia di questo periodo miserabile di pianificato arretramento culturale e di finto sviluppo tecnologico (tante divertenti App, nessuna invenzione strategica). Considerate queste riflessioni null’altro che un divertissement estivo, mi raccomando.
Riccardo Ruggeri, 10 luglio 2021