Giorgia Meloni e il centrodestra di governo possono continuare a dormire sonni tranquilli. Una leadership forte, supportata da una coalizione solida e da un’attività di governo improntata al pragmatismo hanno fatto sì che la luna di miele tra esecutivo ed elettori continuasse saldamente nel tempo, anche a distanza di un anno dalle Politiche del 2022. Non era cosa semplice, non era affatto scontato.
Eppure, l’amore tra il centrodestra e gli italiani, sbocciato lo scorso 25 settembre, è ancora intatto, forte come e più di un anno fa. È un dato di fatto, incontestabile anche da critici e detrattori. Purtuttavia, una precisazione è doveroso farla: il consenso di cui gode l’esecutivo non è interamente da ascrivere ai meriti dei partiti di governo. Quelli esistono, innegabile, ma molti sono anche i demeriti da imputare a una sinistra sempre più inconcludente, che da tempo pare aver smarrito ogni contatto col popolo e con la realtà. E anche questo è ormai sotto gli occhi di tutti. I dati elettorali parlano chiaro.
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A ciò va aggiunto poi un ulteriore tassello: la tanto decantata unione dei partiti di centrosinistra per contrastare lo strapotere politico del centrodestra sembra via via sgretolarsi. Diversi sono infatti i temi che alimentano divisioni e finanche spaccature tra le sinistre, soprattutto tra Pd e M5s. A cominciare dal tema più dibattuto di queste ultime ore: la gestione dei flussi migratori. I leader dei due partiti d’opposizione sembrano infatti avere idee molto diverse. Giuseppe Conte critica apertamente il modello dem, parlando di “accoglienza indiscriminata”, probabilmente con l’intento di assumere una posizione mediana tra chi vorrebbe accogliere tutti e chi invece continua a invocare il blocco navale.
D’altra parte, in casa dem non nascondono l’irritazione per le dichiarazioni del leader pentastellato, definendo le sue parole “sparate populiste”, pronunciate da chi da presidente del Consiglio “sventolava i decreti sicurezza con Salvini”. La solita squallida “propaganda di destra”, insomma, giusto per non perdere il gusto di attaccare il governo. Ma si sa, a sinistra sono fatti così. E adesso, con la campagna elettorale per le prossime Europee che entra sempre più nel vivo, iniziano anche a scannarsi tra loro. Giuseppe o Elly? Chissà chi la spunterà. Lo vedremo. Comunque vada, una cosa è certa: Giorgia Meloni può dormire tra quattro guanciali.
Salvatore Di Bartolo, 21 settembre 2023