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Conti correnti a rischio, arriva la patrimoniale - Seconda parte

Che i parlamentari abbiano il coraggio di raccontarlo, di dire la verità ai cittadini su come stanno i numeri delle casse previdenziali e soprattutto di come queste non siano già oggi in grado di garantire le prestazioni promesse. Quello che la gente ha messo da parte è una piccola garanzia che lo stato dovrebbe incentivare e che invece viene vista come una miniera da cui attingere. Il risparmio è un sacrifico doppio, perché per costruirlo bisogna prima produrre reddito attraverso il lavoro e poi bisogna limitare le spese rinunciando a vestiti, vacanze e qualche volta, nelle condizioni peggiori, anche a qualcosa che non sia proprio superflua.

La politica, piuttosto che andare a prendere lì dove qualcuno ha già costruito, impari a programmare, a progettare, a costruire, a creare quella capacità di crescita che cittadini ed imprenditori sono stati in grado realizzare e che la politica, visti i conti pubblici (Pil e debito pubblico) è lungi dall’essere in grado di realizzare. I risparmi sono l’ultima garanzia che resta. Togliere anche questa, alleggerire anche questa, potrebbe portare ad un punto di non ritorno, ad una fuga di capitali verso l’estero che potrebbe impoverire ancora di più il Paese, sotto tutti i punti di vista.

La ricetta dovrebbe essere quella opposta. Gli americani definiscono i risparmi accumulati in questi mesi di pandemia in conto corrente the growth bomb, la bomba della crescita, consapevoli che una volta passata questa fase d’incertezza saranno il volano di investimenti, crescita e ripresa. Da noi invece? Quello si paventa all’orizzonte diventa un disincentivo a vivere ed a lavorare in questo Paese. L’Italia diventa o diventerebbe il posto peggiore dove spendere la propria vita.

Leopoldo Gasbarro, 30 novembre 2020

 

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