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Conti correnti a rischio, l’effetto Bio-On - Seconda parte

La ciliegina sulla torta delle dichiarazioni di Mustier di Unicredit, nei giorni scorsi, la volontà di far pagare ai correntisti i tassi negativi applicati dalla Bce ha completato il quadro dell’instabilità generale. Mustier dice che i soldi andrebbero investiti invece che lasciati sul conto corrente? Che bisognerebbe rendere più remunerativi gli investimenti? È tutto corretto. Ma finché ci saranno situazioni che minano la fiducia come quelle che abbiamo appena raccontato, sarà difficile schiodare gli italiani dalla voglia di “liquidità” che si traduce in voglia di “sicurezza”.

La liquidità non rappresenta altro che una “via di fuga” in caso di necessità. Eppure servirebbe davvero cambiare rotta nella gestione dei risparmi, siamo davvero in un periodo da “resa dei conti”, di profonde trasformazioni sociali che imporrebbero scelte diverse.

Tuttavia, fino a quando penseremo che i nostri conti, i nostri soldi, siano a rischio, il quadro non potrà che peggiorare. C’è bisogno di consulenza, di affidabilità, di competenza, c’è bisogno di fiducia, quella con la “F” maiuscola, per spiegare agli italiani che le strade, per remunerare i risparmi ci sono eccome, ma, finché continueremo a vivere immersi nella nebbia della confusione dettata dai rumori forti delle notizie di cui abbiamo scritto in queste righe, quelle strade non si riuscirà mai a vederle.

Leopoldo Gasbarro, 25 ottobre 2019

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