L'opinione di Paolo Becchi

Conti correnti, quant’è l’aumento dei soldi grazie al deficit

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Deficit Economia

Prima del Covid la differenza tra entrate e uscite in Italia era -67 miliardi (deficit), la differenza è esplosa a -228 miliardi nel 2020, ma anche nel 2023 è stata di -153 miliardi. Il governo parlava di deficit sul 5%, ma è risultato attuale è sopra il 7%. Con queste centinaia di miliardi in più, però i governi hanno fatto bella figura, mostrano occupazione e Pil aumentati e non ci si lamenta dell’economia come negli anni dell’austerità (salvo ovviamente chi ha reddito fisso non indicizzato e ha subìto l’inflazione).

Il segno -153 miliardi saldo entrate – uscite vuole dire che lo Stato nel 2023 ha tassato 153 miliardi di meno di quanto spendeva. Oddio! Calma, nell’economia moderna dove uno paga e segna meno nel suo saldo, un altro riceve e segna più nel suo saldo in banca. Questi -153 l’anno scorso erano +153 miliardi in qualche modo nell’economia. Che infatti è migliorata. Lo senti dire sui giornali e in tv? No, ma è per questo scriviamo.

Questi miliardi del deficit non spariscono infatti come penseresti leggendo i prof di economia, li ritrovi nei conti correnti, di risparmio e titoli delle banche (ok, una parte è finita all’estero per il gas…). Cioè anche se li sprecano se vogliamo in molti casi (vedi le “facciate” del superbonus), i soldi creati dal deficit poi appaiono in banca come “risparmi” di qualcuno (salvo quelli dati a Zelensky…). E poi con quei soldi compri BTP e il cerchio si chiude.

Chi ha ricevuto in Italia questi 350-400 miliardi circa addizionali (rispetto al pre-Covid) li spendeva e poi giravano, fino a quando non arrivavano a qualcuno che invece li ha accumulati. Per cui poi questi miliardi in più della norma di deficit, meno circa, forse 100 miliardi finiti all’estero, li vedi in un aumento di circa 350 miliardi ora nei conti in banca. È una coincidenza che lo Stato faccia deficit addizionali di 450 miliardi e togliendo le maggior importazioni di energia e i soldi a Zelensky i conti in banca aumentino della stessa cifra? No. È una identità contabile.

Il deficit pubblico funziona così. Non come raccontano i prof di economia sui giornali per i quali è come se i soldi sparissero in un buco. È invece sempre un circuito in cui crediti e debiti si compensano in banca. Il problema è solo a chi vanno i soldi, non che manchino i soldi. Il debito pubblico diventa un problema se ti costringe ad alzare i tassi per convincere il pubblico a comprare poi i titoli, ma la Bce dal 2014 ha comprato 700 miliardi di titoli quando teneva i rendimenti sotto l’1% e nessuno li voleva tra i risparmiatori. Se non ci fosse stata la Bce e l’euro, avresti svalutato la moneta? Probabile, ma tutto il mondo ha fatto lo stesso, per cui in realtà neanche svalutavi perché devi svalutare rispetto a qualche altro paese che non fa deficit e tutti lo fanno.

Questi 450 miliardi addizionali di deficit comunque spiegano perché l’economia sia migliorata. I prof di economia parlano sempre di “produttività”, ma nella realtà sono i soldi creati e che girano che contano più di tutto. Negli ultimi tre anni la produttività è migliorata? Ovvio che no con il lavoro a distanza. Si lamentano dei deficit che sono esplosi mentre spiegano che l’economia è migliorata e non sono capaci di fare 1+1 = 2.  Perché sono queste centinaia di miliardi che l’hanno mossa.

Paolo Becchi e Giovanni Zibordi, 7 marzo 2024

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