Ha sempre da passà ‘a nuttata. Tutto, pure il lockdown. Non si capisce come mai gli amici della Campania riescano sempre a complicarsi la vita a livelli impossibili; eppure, impassibili, loro tirano avanti, in quel modo dolcemente complicato, amabilmente incomprensibile e figurarsi se potevano fare eccezioni per il Covid. Dove, per non sbagliare, non si capisce un ciufolo: insomma, la zona resta gialla, diventa aranciata, o direttamente rosso chiusura? Non si sa, bisogna aspettare, ha da passà ‘a nuttata. E poi un’altra. E un’altra. E un’altra.
Ma come: non diceva il governatore più pazzo del mondo, De Lukashenko, che lì era l’ecatombe, l’apocalisse, e “chiudiamo tutto”, e mettiamo sottochiave pure “Allouìn”? E invece, vedi un po’, la Campania si ritrova risparmiata dalla prima ondata claustrale, e così la gente, che comunque non ne può più, se ne futte delle raccomandazioni e delle proibizioni e gira fin che le pare, il che provoca qualche mal di pancia ai piani alti e complica un altro po’ la faccenda. E il governo, come le stelle, sta a guardare. Di che avete paura, cari? Che De Lukashenko, dopo tanto tuonare, passi alla cassa? Delle rivolte di piazza? Perché i campani sono gente squisita ma ogni loro pazienza ha un limite e quando s’incazzano, giustamente, mica fanno come i polentoni lombardi che sfiorano la margherita tenendosi per mano: quelli menano, come minimo.
Di che avete paura? Della degenerazione cavalcata dalla camorra? E ha da passà ‘a nuttata, e niente si decide ancora, il semaforo campano resta fisso sul giallo, in attesa chi sa di che cosa. Per incasinarsi ancora un po’ la vita, la grottesca incursione dei tecnici ministeriali, i bimbi di Speranza che calano per “una ricognizione sui dati sull’epidemia di covid19, per avere un quadro preciso in vista di una decisione sulla fascia in cui deve essere posta la Regione”. Che è un modo burocratico per dire: non sappiamo che altro fare.
“I tecnici inviati – spiega, si fa per dire, una velina ripresa dall’Ansa – stanno analizzando la mole dei dati per capire se si è creata una falla nella raccolta e nella trasmissione e se il flusso dei dati è stato messo insieme correttamente. I tecnici devono appurare eventuali deficit e capire come potere recuperare ciò che manca. L’obiettivo è avere un quadro epidemiologico il più aderente possibile alla realtà così da capire se la Campania è ancora in un quadro di fascia gialla oppure no. Con l’aumento consistente del numero dei contagi negli ultimi giorni, spiegano dal ministero, bisogna anche verificare quanti potenziali contatti sono sfuggiti al tracciamento. Il numero potrebbe influenzare la valutazione dell’area di rischio di appartenenza”.
Tradotto: siamo al caos e non ne usciamo. Tanto mica siamo in Liguria, dove al povero Toti, ancora sbarellato dopo la gaffe sugli anziani non produttivi, le procure fanno un mazzo tanto. Qui si aspetta, si vede, si sente, si verifica, si traccia il quadro, si mandano i burocrati, si analizzano i dati, si cerca di capire il flusso, si prova a interpretare gli eventuali deficit: insomma, si gioca. “Una decisione verrà presa al termine di questo lavoro e dopo l’analisi al ministero dei dati raccolti e potrebbe arrivare quindi nella serata di oggi o domani”. Ha da passà ‘a nuttata. Quale non si sa, le verifiche non finiscono mai.
Max Del Papa, 11 novembre 2020