Via Crux (Giuseppe Cruciani)

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via crux cruciani

Tutto quello che dovreste dire e si dovrebbe sapere sul virus del politicamente corretto e in pochi hanno il coraggio di dire, o peggio, di scrivere lo trovate nell’ultimo libro di Giuseppe Cruciani, che si chiama opportunamente Via Crux. Partiamo dall’indice, tanto per dare il senso del libro. Nel capitolo, le parole proibite, parte la lista: Negro, Frocio, Culattone, Parolacce e proibizioni, Pompini e checche, Finocchio, Clandestino e così via. Cruciani prende a prestito una frase del mitico Paolo Isotta, insuperato critico musicale del Corrierone corretto: «Gay è una parola da mezzecalzette, meglio ricchione».

La tesi di Cruciani è che ci sia una piramide degli stronzi. «La società dell’inclusività, quella che vede l’omofobia ovunque, ha costruito idealmente una piramide incredibile, la piramide degli stronzi». Prima di continuare vi racconto un piccolo aneddoto. Quando prendo un libro da recensire e devo scrivere un pezzo del testo da riportare così come è, mi è più comodo usare la dettatura vocale: velocizzo. In questo caso il mio programma, si chiama Word ed è della Microsoft, quando ho dettato la frase del libro di Cruciani al posto della parola «stronzi» mi ha scritto «******». Ma vi rendete conto. Se detto a Microsoft la parola stronzo, me la «asterisca». Mi tocca dunque continuare a digitare sulla tastiera per continuare la citazione, anzi no.

«In cima a questa piramide – continua il libro di Cruciani – c’è il capo degli *******, il maschio bianco occidentale eterosessuale, che è colpevole per definizione: lo ******* degli ******* in quanto razzista, omofobo, sessista, machista insomma tutto il peggio che potete immaginare. Appena sotto, troviamo la donna bianca occidentale eterosessuale, la quale è oppressa dal maschio bianco etero che la sovrasta, ma lei stessa, a sua volta soffoca coloro che le stanno sotto. E sotto chi sta? Il maschio bianco gay e la donna bianca lesbica, i quali schiacciano il maschio nero etero e la donna nera etero e poi i neri gay e le lesbiche e avanti così».

Prende a prestito, Cruciani, Robert Huges secondo il quale «l’obiettivo è creare una specie di Lourdes linguistica, dove il male e la sventura svaniscono solo perché viene messa al bando la parola». Ma il politicamente corretto non si limita solo alle parole. Femminismo, immigrazione, ambientalismo, prostituzione, sono capitoli che vanno letti da cima a fondo. E metterei anche la sanissima definizione di «egoismo» che Cruciani intende.

Non rivelo tutto. Occorre comprarlo. Bisogna spingerlo in classifica, occorre che superi i saggi dei pensosi intellettuali che vendono brodini di conformismo. Occorre prendere sul serio una denuncia del giornalista che meno si prende sul serio in circolazione.

Nicola Porro per Il Giornale 21 luglio 2024

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