Economia

“Controlliamo i conti correnti”. Il Fisco alla caccia di 2,8 miliardi

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L’Agenzia delle Entrate, guidata da Ernesto Ruffini, ha ricevuto un incarico ambizioso dal governo italiano: recuperare 2,8 miliardi di euro in più entro il 2025, tramite una rinnovata lotta all’evasione fiscale. In totale fanno 57 miliardi nei prossimi due anni, mica bruscolini per il Fisco. In un’intervista esclusiva rilasciata al Corriere della Sera, Ruffini ha discusso di questo obiettivo, delle tattiche che l’agenzia adotterà per raggiungerlo, e delle sfide che devono affrontare nella lotta contro l’evasione fiscale.

Ruffini ha spiegato che l’obiettivo di 2,8 miliardi di euro sarà raggiunto grazie a un “cambio di paradigma” da parte del Fisco. L’Agenzia, che ha affrontato una carenza di personale nel 2022 con solo 28.000 impiegati al posto dei 44.000 normalmente assegnati, prevede di reclutare 11.000 funzionari. Con questi nuovi rinforzi, Ruffini ha dichiarato: “Recuperando capacità operativa, grazie a un ambizioso piano di reclutamento di 11 mila funzionari”.

In risposta alle domande sulla necessità di recuperare solo una piccola frazione dell’evasione fiscale stimata a 100 miliardi di euro all’anno, Ruffini ha risposto che questo incremento è “aggiuntivo rispetto ai risultati già conseguiti”. Ha affermato che grazie alle misure introdotte dall’Agenzia, il livello di evasione fiscale “in senso stretto” è sceso dagli 85 miliardi di dieci anni fa a 75 miliardi nel 2019. Inoltre, Ruffini ha confermato che l’agenzia ha “recuperato la cifra più alta di sempre” nel 2022 e che “già quest’anno assicureremo 1,3 miliardi in più rispetto a quanto previsto dalla scorsa convenzione. Ora, il nuovo obiettivo alza l’asticella di circa il 15%”.

Riguardo alle critiche sulle modifiche al Pnrr e l’abbandono degli obiettivi iniziali di riduzione del tax gap, Ruffini ha difeso l’Agenzia, affermando che sono in atto molteplici fattori che influenzano il tax gap, non solo quelli fiscali. Ha affermato: “La riduzione del tax gap è un obiettivo condizionato da tanti fattori, non solo fiscali. Il mutare repentino degli scenari economici e l’aumento dell’energia incidono sulla liquidità delle imprese e sui livelli di tax gap”. Ha poi assicurato che gli obiettivi del Pnrr saranno raggiunti, con l’invio di oltre 3 milioni di lettere di compliance che dovrebbero portare un incasso di 2,77 miliardi di euro.

Ruffini ha anche rivelato che il Fisco sta iniziando a utilizzare controlli incrociati con l’anagrafe finanziaria, che potrebbero aiutare a identificare i soggetti con residenza fittizia all’estero ma con conti correnti in Italia: “Le prime estrapolazioni basate su dati pseudonimizzati, cioè inizialmente anonimi e poi utilizzabili in base a informazioni aggiuntive, riguarderanno il 2017 e consentiranno di individuare, ad esempio, i soggetti che avevano grandi movimentazioni sui propri conti correnti ma non hanno presentato la dichiarazione dei redditi”. A quando questa novità? “Stiamo già partendo. E presto avremo i primi risultati”.

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