Contrordine, compagni: i giovani vanno stroncati

15.7k 46
generica_porro_1-1200

Negli anni Settanta la sottocultura populista del Pci puntava sui giovani, li blandiva, li lusingava nel chiaro intento di farne tesserati, elettori ma, ancor più, di colonizzarne sensibilità e opinioni secondo insegnamento gramsciano. Essendo all’epoca imperante la sottocultura comunista, il gioco riusciva oltre le aspettative e siccome c’è sempre qualcuno più puro che ti spazza via i più fanatici e esagitati sfuggivano a sinistra dandosi in pasto ai movimenti terroristici o nell’alone della sovversione. In altre parole, al Pci si scoperchiò il vaso di Pandora e per un bel tempo non riuscì a chiuderlo né col condizionamento moralistico né con le ronde e i servizi d’ordine del sindacato o la paranza militare di partito.

Oggi, anno nefasto 2020, la sottocultura populista del Pd 5 Stelle punta ancora sui giovani ma per ammazzarli, per stroncarli sotto colate laviche di manicheismo. I giovani da “nuovo proletariato” a cialtroni viziati, debosciati da discoteca e da movida, primi e unici responsabili del contagio che non c’è o se si preferisce c’è ma non ferisce, non è paragonabile alla falcidie di un Covid invernale tutto ancora da capire, da arginare, da curare. Il motivo è presto detto. I giovani non votano più a sinistra, tranne nei serbatoi conformisti dei Parioli e delle altre zone a monopattino elettrico imposto; quelli che ascoltano la vecchia Fiorella Mannoia o l’emergente Motta, evitabile, inesistente nell’arte ma ben piazzato nel circo da festa dell’Unità.

I partiti fanno i loro calcoli. Persi i giovani, il target mercantile è quello dei migranti e di questi è vietato riferire i contagi veri o potenziali. I migranti che non migrano, che fuggono da guerre perlopiù inesistenti non sono infettati e non infettano: i monatti sono i giovani nostrani sui quali conviene dirottare emergenza e conseguenze. “Non fatemi fare la parte del maestrino” dice il ministro Speranza, che pare un precario della salute; poi parte con la retorica dell’irresponsabilità addossata ai giovani. “Negazionisti”, che sarebbe a dire aguzzini da Olocausto. Tanto per tenersi bassi. Tutto il resto, i pezzi di stoffa che non proteggono, le proiezioni e le cassandrate scentrate dei virologi da salotto, il virus che, come il presidente Giuseppi, agisce col favor delle tenebre, nella notte come il ladro biblico, tutto è pretesto e serve a un grumo di scopi, nessuno dei quali raccomandabile ma tutti evidenti al punto che nessuno si dà la pena di nasconderli. Come il critico d’arte organico Tomaso Montanari – ma perché questi neocomunisti di risacca e di censo hanno tutti il vezzo della consonante mancante, Tomaso, Mariana? L’hanno messa in un caveau a Lussemburgo? – che non si fa scrupolo a dire: “Col Covid non bisogna votare”.

No, non bisogna votare e non bisogna tornare a scuola perché quella caricatura di ministro naviga allo sbaraglio, e bisogna chiudere la filiera del divertimento, più o meno sbracato, perché ci sono 4 intensivi al giorno e 50 contagiati su 60 milioni e i morti vengono attribuiti al Covid e poi si scopre che sono morti per tutt’altri motivi, e il virologo candidato Lopalco riferisce di epidemie pugliesi che nessuno ha visto e quando lo sbugiardano non fa una piega. Insomma più teniamo alta l’isteria e meglio è, abbiamo solo da guadagnarci: tutto si tiene. E qui si capisce una cosa, che l’insofferenza montante non è temerarietà, non volontà di nuocere ma odio a pelle, a istinto per le imposizioni sempre più assurde, per il neoconformismo di regime, per insofferenza a pelle per il populismo moralistico, per il controllo sanitario, per il terrorismo autoritario. È il governo che ha scatenato una guerra di pensiero e di opinione; è il governo che ha imposto vincoli sempre più soffocanti e demenziali e ingiustificati; è il governo che ha martellato con una propaganda allucinogena; è il governo che ha abusato, fino allo stupro sociale, dei suoi poteri per stritolare libertà sulla Carta garantite; è il governo che ha sbagliato strategia economica nella crisi e ha palesato il suo odio per l’iniziativa privata; è il governo che ha scelto di andare ai materassi, di truccare le carte per imporre se stesso colpevolizzando chi si ostina a ragionare, a lavorare, a vivere.

Siamo al punto che se una donna rifiuta di infilarsi la mascherina nella sua macchina privata, imbarcandosi su un traghetto, il comandante blocca la partenza, chiama i carabinieri, la classica sceneggiata degli zelanti, dopodiché la malcapitata viene macellata sui social in una furia che non ha più niente di razionale, di umano: non discutono sull’opportunità, le dicono, in un mare di insulti da trivio: devi obbedire, devi fare quel che devi fare.

È il governo che ha imposto questa guerra. Il governo e nessun altro. Oggi il dibattito sulla reale efficacia dei tamponi, dei presìdi, delle misure preventive non c’è e non può esserci perché non ne esistono i fondamenti scientifici e logici: il potere ha imposto il suo gramscismo virale esigendo obbedienza cieca e scatenando il killeraggio per i dissidenti, primi dei quali i giovani da non corteggiare più. Ma nel Fermano, centro del centro Italia, circolano voci inquietanti: chiuso il lockdown a maggio, le autorità avrebbero intrapreso nella massima discrezione uno screening sugli extracomunitari, secondo prescrizioni discese dal Viminale: i risultati pare siano traumatici, il quadernino coi positivi sarebbe lievitato a un volume da pagine gialle.

Nell’impotenza della sicurezza, dei corpi di polizia e sanitari che si limitano a pregare gli interessati di andare in giro il meno possibile. Strategia da gesuiti, ma non lo si deve dire, anche questo in coerenza con le prescrizioni governative. Allora che fare, come giustificare potenziali recrudescenze? Le si dirotta sui giovani che si baciano o fanno festa. Tanto nessuno potrà smentire, l’origine di un contagio è quasi esoterica, quello che conta sono i positivi ma i positivi esistono se li cerchi, altrimenti non fanno statistica.

E se qualcuno obietta, se sospetta focolai esotici, gli si scatenano contro i giornali, i provocatori da social, gli intellettualini organici che vogliono democraticamente vietare le elezioni. È questo governo di clown che si stanno rivelando macabri ad avere scatenato il massacro, una provocazione dietro l’altra, e adesso ci stiamo accorgendo, col giusto terrore, che “non era che un debutto”, che il peggio deve ancora venire. In tutti i sensi. Ha detto a chi scrive una madre single con figlio malato: “Se mi impongono un altro lockdown di mesi, noi due soli in casa per mesi, abbandonati da ogni servizio pubblico, scaricati a noi stessi io non lo subirò: ho già pronte le medicine definitive per tutti e due”.

Max Del Papa, 22 agosto 2020

Ti è piaciuto questo articolo? Leggi anche

Seguici sui nostri canali
Exit mobile version