Commenti all'articolo Conversione e riscatto, alcune riflessioni sul caso Silvia Romano

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Giorgio Petricich
Giorgio Petricich
19 Maggio 2020, 13:46 13:46

Considerazioni e commenti citati assolutamente fuori luogo. Articolo inutile e senza senso. Alla base di tutto c’è la domanda fatidica che nessuno ha considerato: cosa è andata a fare in Kenya questa signorina? Non si risponda che è andata ad aiutare chi ha bisogno, poiché anche in Italia c’è gente che ha assoluto bisogno di assistenza ed aiuto, senza bisogno di andare in Kenya a farsi rapire.

Maria
Maria
18 Maggio 2020, 15:39 15:39

Condivido solo in parte il commento. Il problema morale e politico nel caso di sequestri da parte di terroristi, in questo caso islamici, consiste in questo: per salvare una vita finanziamo terroristi che uccideranno con i nostri soldi, in modo orribile, degli innocenti. Non si può accettare. La vita di Silvia non può valere più di quella delle vittime del terrore. A questo si aggiunge che , se si paga, altri italiani verranno sequestrati perché galline dalle uova d’oro. Ma anche questo è secondario rispetto alla prima constatazione. Altri rapimenti, compiuti da bande criminali, possono essere al limite pagati, se i rapitori mirano solo ad arricchirsi e non a finanziarsi per condurre operazioni terroristiche. Pagato il riscatto, diventa doveroso perseguire i rapitori e cercare di catturarli. Con i terroristi islamici è impossibile anche questo tipo di operazione e in questo caso la Meloni parla solo per fare scena. Per la conversione aggiungo che in quelle condizioni per paura, sapendo cosa succede con quei fanatici ai cristiani infedeli, giustifico la sottomissione alla loro cosiddetta “fede”. Una volta compiuto il passo, Silvia è sotto ricatto. L’apostasia è punita con la morte e la raggiungerebbero dovunque. Non può più tornare indietro, deve continuare a fingere. Comunque la beffa, insieme all’umiliazione, per il governo italiano è anche nel fatto che come convertita Silvia non… Leggi il resto »

wisteria
wisteria
18 Maggio 2020, 14:30 14:30

A parer mio non ha senso dire che ognuno è libero di convertirsi perché in questo caso la conversione non è stata lbera, ma ottenuta con minacce o promesse o lusinghe o manipolazione, anche di tipo sentimentale, ovvero sessuale, su cui non mi dilungo perché siamo tutti persone di mondo. La libertà di pensiero e quindi di culto riguarda lo stato, mentre per la chiesa l’apostasia sarebbe un peccato grave, anche se la chiesa attuale è più tollerante.
Ad ogni modo, se molti milioni di italiani si spostassero dal cattolicesimo all’islam, chiesa e stato si preoccuperebbero non poco.
Nel caso di Silvia Romano, abbiamo fatto una pessima figura come italiani, non importa se credenti o no. Quanto a lei, avrebbe dovuto ringraziare e farsi dimentucare. Un bel tacer non fu mai scritto.

laval
laval
18 Maggio 2020, 13:57 13:57

Il caso di Silvia Romano è incomprensibile in ogni sua considerazione. Nel suo tentativo di aiutare gli altri e sopratutto se stessa si affida ad una onlus non riconosciuta dove il marito della responsabile è colui che l’accompagna in questa avventura per proteggerla. Silvia è una persona coraggiosa o una sconsiderata? Viene lasciata sola e quando viene rapita con lei vi è solo una persona che dovrebbe aiutarla. Questa onlus è sicuramente responsabile dell’accaduto e tutto tace, Silvia al suo ritorno non dice nulla in proposito. Dopo tanto tempo ritorna in Italia con grande sacrificio di tutti, che pagano il riscatto negato da Di Maio come invece affermato dai suoi carcerieri. Di Maio, Di Maio… Ringraziamo l’operato dei nostri agenti. Colpo di scena, dove Silvia non vuole vestirsi con abiti europei e proclama la sua fede all’Islmam, hai suoi rapitori e carcerieri. Li difende dicendo che non le è stato fatto alcun male e che l’hanno trattata bene. Le cose sono narrate diversamente, tra continui spostamenti estremamente disagevoli e pericolosi e null’altro tranne la solitudine. Tutto è incomprensibile e poi Silvia adesso è in Italia, ma se si sente musulmana e gli piace l’Africa perché è tornata, oppure torni a vivere dove si sente meglio. Una cosa è sicura, quando si fanno delle scelte pericolose ne siamo direttamente responsabili. Quando… Leggi il resto »

mariag
mariag
18 Maggio 2020, 10:59 10:59

Se è vero il filmino che va girando, nel quale la Silvia di allora passeggiava in città esibendo un nudo integrale, il telone verde di oggi è solo il colpo riuscito di una esibizionista patologica.
Peccato che il prezzo l’abbiano pagato, more solito, i cittadini italiani che continuano a pagare le tasse, nonostante tutto e tutti.

Marina
Marina
18 Maggio 2020, 0:12 0:12

Dopo aver assistito stasera ad un intervento di Vauro sulla vicenda della “fu Silvia” ho capito da dove nasce l’odio. Vauro ha affermato che la situazione delle donne italiane non è poi così diversa da ciò che si registra nel mondo islamico perché in Italia molte donne muoiono di femminicidio. Ha affermato che Silvia, essendo giovane ha il diritto di fare scelte avventate esponendosi anche ai pericoli. Ha asserito che la campagna di odio di cui è stata oggetto nasce da una profonda invidia delle persone mature (ha detto vecchie) che non hanno più questo diritto perché il mondo è dei giovani. A Vauro vorrei dire che non mi interessa se la conversione di Silvia sia pura o strumentale, sono affari suoi. Silvia insieme a tutti i giovani ha pieno diritto di decidere della propria vita e di esporsi a mille pericoli, ma la scelta libera di Silvia non può esporre agli stessi pericoli la vita di qualcun altro. SIlvia con la sua scelta libera ha distratto forze di uomini e mezzi economici per la sua causa in un periodo particolarmente difficile per noi. Perché i giovani così puri di cuore non si avvicinano a quelle persone in Italia che non vedono più un futuro,? Perché non hanno fatto volontariato qui tra i senza tetto, o assistendo persone anziane sole?… Leggi il resto »