C’è un giudice nelle Marche. È da lì, infatti, che viene il primo segnale di speranza, se non per superare il coprifuoco, almeno per batterlo a colpi di ricorsi. Il giudice di pace di Camerino, in provincia di Macerata, che qualche mese fa aveva già ridotto l’entità della sanzione comminata a un ventunenne di Pioraco, ha annullato la multa di 533 euro, che era stata affibbiata nuovamente allo stesso ragazzo per violazione del coprifuoco.
Il coprifuoco contro la Costituzione
“Ero andato a trovare la mia ragazza”, era stata la giustificazione del ragazzo, che si è affidato a un giovanissimo amico, studente di giurisprudenza al secondo anno, Marco Dialuce, per sbrigare le pratiche legali necessarie a impugnare la sanzione. “Ho fondato il ricorso”, ha spiegato Dialuce, “sull’incostituzionalità del coprifuoco, trattandosi di una misura restrittiva della libertà personale. Nel nostro ordinamento giuridico, l’obbligo di permanenza domiciliare è una sanzione di tipo penale e solo il giudice con atto motivato può disporla. Pertanto, è incostituzionale disporre un coprifuoco attraverso un decreto del presidente del consiglio dei ministri, che è un atto amministrativo gerarchicamente inferiore alla legge, e lo sarebbe anche se fosse disposto con un atto avente forza di legge”.