Il punto qui è che il non voler causare il panico fra la popolazione è una scusa che non regge più, per il semplice motivo che il sospetto che qualcosa non quadrava c’è sempre stato, anche se non avevamo le prove in mano per smentire i dati che sono stati pubblicati giorno per giorno dall’inizio dell’anno, il sospetto che non tutto era chiaro c’era e continua ad esserci anche oggi.
Crediamo pertanto che sia giunto il momento che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità faccia il suo lavoro e lo faccia fino in fondo, mettendo sul tavolo la verità in modo che l’umanità possa avere chiara la dimensione del pericolo da affrontare, e su come affrontarlo, in attesa dei vaccini o delle cure che, speriamo, arrivino al più presto a debellare questo pericolo reso più misterioso proprio dai silenzi che lo hanno accompagnato.
Michael Sfaradi, 18 febbraio 2020