Persino conseguenze psicologiche: quelle richiamate da un Bocelli che si è detto “umiliato e offeso” nei giorni di clausura forzata. Quanto al silenzio, quello non appartiene proprio all’orizzonte dell’uomo libero. È sul silenzio e sull’omertà che si sono fondati da sempre i poteri più liberticidi. La voce impone invece che uno risponda, argomenti, prenda sul serio, anche eventualmente per confutarle, le idee di chi la pensa diversamente. Che è anche il modo migliore per uscire dalla caverna dei pregiudizi e fortificare le proprie opinioni e la propria personalità.
Corrado Ocone, 29 luglio 2020