È evidente l’intento non polemico nelle parole di chi sta fronteggiando in prima linea con spirito di sacrificio e abnegazione l’epidemia, ma è piuttosto un grido di allarme: se nemmeno chi dovrebbe curare e aiutare le persone si trova nelle condizioni di operare in sicurezza, come possono i comuni cittadini sentirsi al sicuro?
Francesco Giubilei, 5 marzo 2020