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“Corruzione dal Qatar”: cos’è successo al Parlamento Ue e cosa c’entra il Pd

Terremoto al Parlamento Europeo. Arrestati quattro deputati per aver ricevuto presunte tangenti dal Qatar. Polverone anche per la vicepresidente del Pe

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È un vero e proprio terremoto quanto successo nella giornata di ieri al Parlamento Europeo. La vicepresidente del Pe, Eva Kaili, è stata interrogata dalla polizia di Bruxelles, accanto all’arresto di quattro eurodeputati (tutti italiani) nell’ambito di un’inchiesta sulla corruzione, legata ai mondiali di calcio in Qatar. Tra i coinvolti, vi sono il segretario generale dei sindacati europei, Luca Visentini, e l’ex deputato del Pd ed Articolo Uno, Antonio Panzeri, insieme a moglie e figlia, ora in custodia carceraria a Bergamo. La presidente del Parlamento Europeo, essendo un eletto in carica, gode dell’immunità, e quindi non potrà essere arrestata fino a quando non terminerà la legislatura comunitaria.

Gli accusati sarebbero tutti esponenti dell’area della sinistra europea (tranne uno del Ppe), in particolare del gruppo dei Socialisti e Democratici, all’interno di un’operazione in cui la polizia giudiziaria federale ha condotto 16 perquisizioni in diversi comuni di Bruxelles, in particolare a Ixelles, Schaerbeek, Crainhem, Forest. Un’inchiesta che rischierebbe di investire l’intero gruppo parlamentare, come riportato dai quotidiani belgi Le Soir e Knack, e che non è escluso possa estendersi nelle prossime ore.

Le accuse, oltre al reato di corruzione, riguarderebbero anche le fattispecie di organizzazione criminale e riciclaggio di denaro, con oltre 500mila euro in contanti ritrovati in casa dell’eurodeputato Panzeri. Nella serata di ieri, le indagini si sono estese anche all’ufficio dell’europarlamentare socialista belga, Marc Tarabella, messo sotto sequestro dalla polizia giudiziaria, insieme ad una collaboratrice dell’eurodeputata progressista e presidente della sottocommissione diritti umani, Marie Arena.

Subito dopo l’operazione, la procura federale di Bruxelles ha specificato come il risultato sia frutto di un’inchiesta che dura ormai “da diversi mesi”: “Gli investigatori della polizia giudiziaria sospettano che uno Stato del Golfo abbia cercato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo”, il quale ha deciso di non esprimersi su un’indagine ancora in corso, anche se l’opposizione attacca. I grillini e buona parte del Ppe hanno già richiesto le dimissioni della vicepresidente del Parlamento Europeo. Anche la Lega fa sentire la sua voce, avendo appellato l’intervento dei vertici di Bruxelles per “fare chiarezza”.

Nel frattempo, sempre in serata, il gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo “ha preso la decisione di sospendere l’adesione dell’eurodeputata Eva Kaili al gruppo S&D con effetto immediato, in risposta alle indagini in corso”. Opzione attuata anche dal partito greco Pasok, movimento a cui appartiene Kaili. Fino ad ora, non ci sono accusati tra le file dei vertici del Qatar, ma il sospetto degli inquirenti è proprio quello di un trasferimento di denaro dal Paese organizzatore dei Mondiali ad alcuni membri dell’Ue per promuovere l’immagine dello Stato, soprattutto in vista delle forti critiche sul mancato rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, intercorse nelle settimane precedenti all’inizio del torneo mondiale.

Matteo Milanesi, 10 dicembre 2022