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Cosa aspettarci dalla Serie A

Corsa a due per lo scudetto, mentre si prospettano volate entusiasmanti per l’Europa e per la salvezza

Il weekend dell’Epifania, oltre a porre fine alle festività natalizie, ha mandato in archivio il girone di andata della Serie A. Giunti al giro di boa del campionato, non si può non cogliere l’occasione per fare un bilancio di quanto visto in queste prime 19 giornate di calcio nostrano.

Il titolo di campione d’inverno premia con merito l’Inter di Simone Inzaghi, protagonista di un girone di andata quasi perfetto, certificato da numeri impressionanti; un bottino di 48 punti, frutto di ben 15 vittorie, 3 pareggi ed una sola sconfitta. E se aggiungiamo che i nerazzurri possono contare sull’attacco più prolifico (44 gol realizzati), la difesa meno perforata (9 reti subite) e su Lautaro Martinez capocannoniere del torneo (16 gol all’attivo), il 1° posto solitario appare logica conseguenza della superiorità della Beneamata ad ogni estremità del campo.

A fronte di un’Inter così dominante, se la lotta scudetto è ancora apertissima, lo dobbiamo alla Juventus di Allegri, anch’essa protagonista di un girone di andata sontuoso, chiuso a 2 sole lunghezze dai nerazzurri. Certo, il calcio praticato dai bianconeri non sarà così piacevole sotto il profilo estetico ma in ogni caso è tremendamente efficace. La Vecchia Signora fa della solidità difensiva il proprio punto di forza (seconda difesa meno battuta del torneo) ed è bravissima nel capitalizzare al meglio il fatturato offensivo prodotto. Il corto muso di Allegri funziona eccome ma più in generale la Juve dimostra di non arrendersi mai, riuscendo a ribaltare le situazioni sfavorevoli e risolvendo talvolta in extremis match complicati.

La sensazione è che l’Inter resti la logica favorita per la vittoria finale della Serie A ma questa Juventus, così concreta e senza la distrazione delle coppe europee, darà grande filo da torcere alla Beneamata, pronta ad approfittare di eventuali passaggi a vuoto dei nerazzurri. E nonostante Allegri provi ancora a nascondersi dichiarando di voler mettere in sicurezza la qualificazione alla prossima Champions, giunti a questo punto l’obiettivo della Juventus non può che essere quello dello scudetto.

Dietro Inter e Juve troviamo il Milan, 3° in solitaria, in una sorta di “terra di mezzo” della classifica; se da un lato è difficile pensare ad una rimonta sulle prime 2, allo stesso tempo i rossoneri hanno un discreto margine di “sicurezza” su quelle che inseguono. Campionato in chiaroscuro quello del Milan, caratterizzato da una raffica di infortuni che hanno decimato la rosa e costretto in più occasioni Pioli a schierare formazioni di emergenza. Al di là di un contratto in scadenza nel 2025, il ciclo del tecnico sulla panchina rossonera sembra esaurito e nell’attesa di scoprire chi potrà essere il suo erede (un profilo come quello di Thiago Motta intriga non poco), l’obiettivo numero uno di questo Milan resta quello di blindare la Champions dell’anno che verrà.

Alle spalle dei rossoneri è piena bagarre per quel 4° posto che garantisce la certezza della qualificazione alla prossima Champions con ben 6 club racchiusi in soli 5 punti (tra i 33 punti della Fiorentina ed i 28 punti del Napoli). Nel terzo anno di gestione Italiano, la Viola ha proseguito il proprio percorso di crescita chiudendo meritatamente il girone d’andata al 4° posto. Il Bologna di Thiago Motta, vera rivelazione di questo campionato, può essere la mina vagante del lotto delle pretendenti all’Europa che conta; i felsinei propongono un bel calcio e si giocheranno un posto al sole nella nostra Serie A senza quella pressione che caratterizza altri club, per i quali la qualificazione all’Europa (e soprattutto alla Champions) era un obiettivo dichiarato di inizio stagione.

Sia Lazio che Roma faticano a trovare continuità di prestazioni e risultati ma la sensazione è che entrambe dispongano dei mezzi per poter lottare fino in fondo per il 4° posto; cosa che farà anche l’Atalanta che si conferma una volta di più solida realtà del nostro campionato. Seppure ancora agganciato al treno Champions, il Napoli è la grande delusione di questo girone di andata; pur nella consapevolezza che un bis scudetto non sarebbe stato semplice, era nella logica delle cose attendersi un Napoli comunque in lotta per le posizioni di vertice. A posteriori i partenopei hanno pagato caro gli addii di Spalletti e Giuntoli e di fatto neppure l’esonero di Garcia a novembre è servito a dare una scossa all’ambiente; Mazzarri ha racimolato soltanto 7 punti in 7 partite, una media più da zona retrocessione che da squadra che punta alla Champions. Il Napoli chiude così l’andata con 28 punti, ad un siderale -20 dall’Inter capolista; impietoso anche il -22 rispetto al Napoli delle meraviglie dello scorso anno.

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Molto avvincente anche la lotta per non retrocedere che al momento vede coinvolte 7 squadre racchiuse in 7 punti (dai 19 punti di Sassuolo e Frosinone fino ai 12 punti della Salernitana fanalino di coda). A differenza di quanto accaduto lo scorso anno, quando al giro di boa del campionato Sampdoria e Cremonese avevano già un piede e mezzo in Serie B (e poi sono effettivamente retrocesse), in questa stagione regna un maggiore equilibrio. E non è un caso che nell’ultima giornata, Hellas Verona e Salernitana, in piena bagarre salvezza, abbiano messo in grande difficoltà le prime due della classe, dando dimostrazione di grande vitalità e voglia di lottare.

Archiviata la prima metà del campionato di Serie A ci sono tutti gli ingredienti per un girone di ritorno avvincente con scenari apertissimi ad ogni livello, che si parli di scudetto, Europa o salvezza. Ed anche se non ci attendiamo colpi ad effetto, la sessione invernale del calciomercato potrà comunque rappresentare una variabile in grado di modificare alcuni equilibri e rapporti di forza osservati finora sul campo.

Enrico Paci, 8 gennaio 2024