In questo senso la mossa di Carlo De Benedetti è romantica, può darsi che finisca in una bolla di sapone, ma una sua ratio sentimentale ce l’ha, eccome. Perché il giornale è un essere vivente, è lo specchio dei lettori, se lo riempi di fake truth diventa un pezzo di carta da avvolgerci i carciofi. Suggerirei agli altri editori di non sottovalutare questa mossa. Lui ha capito che con le modalità classiche, nessuno è capace di adeguare il BEP (punto di pareggio) alla inarrestabile caduta dei lettori, i quali lettori, tutti gravitanti nel mondo dell’establishment allargato, presto si chiederanno se avranno ancora un futuro come maggiordomi di una Corte che comincia a sbrindellarsi. Lo storia insegna che quando si frantuma lo zoccolo duro della Corte, cadono i Re.
A sei mesi dalla sua enunciazione come caso di scuola (non applicabile tal quale nell’operatività) il Protocollo Zafferano è lì, a disposizione di chi vuole studiarlo.
Riccardo Ruggeri, 17 ottobre 2019