Speciale Elezioni Europee 2024

Cosa c’è in palio in queste Europee

Ci siamo lasciati alle spalle una campagna elettorale per le elezioni europee a dir la verità non tanto entusiasmante. Il voto ha assunto una valenza non solo, o non tanto, europea ma soprattutto di politica interna. Questo vale in tutte le principali nazioni europee ma vale in particolare per l’Italia e quindi il voto di questo fine settimana sarà un voto sostanzialmente a favore o contro il governo italiano.

Detto ciò, le elezioni europee rappresentano però un appuntamento elettorale molto importante. Ora può piacere o può non piacere ma noi dobbiamo partire da un dato di realtà. Il dato di realtà ci dice che le politiche europee negli ultimi anni, in particolare nell’ultima legislatura, influenzano sempre di più la vita dei cittadini e in particolare condizionano le politiche degli stati nazionali che si trovano molto spesso costretti a recepire leggi, direttive, regolamenti europei.

Emblematico il caso della direttiva Casa Green e la direttiva che ferma la produzione del motore endotermico al 2035.

Quindi questo voto è importante. Perché per la prima volta c’è la possibilità di cercare di cambiare l’attuale maggioranza europea, detta maggioranza Ursula, e prende il nome da Ursula von der Leyen che è stata eletta con un accordo tra il Partito Popolare e e i socialisti.

La legislatura che verrà avrà un europarlamento più sbilanciato verso destra. Bisogna però chiedersi se questo sbilanciamento verso destra sarà sufficiente ai partiti di destra, ai grandi gruppi di destra – che sono l’Ecr dei conservatori di Giorgia Meloni e Identità e Democrazia della Lega e Marine Le Pen -per creare una maggioranza alternativa che escluda i socialisti. E che magari invece tenga in considerazione il gruppo di Renew, quindi i liberali.

Certo, il sogno sarebbe il cosiddetto modello italiano quindi una maggioranza di centro-destra. I numeri lo rendono abbastanza difficile, però la priorità dovrebbe essere cercare una maggioranza europea senza i socialisti.

Poi si gioca anche la partita su una serie di leggi, direttive e regolamenti che dal 2024 al 2029 abbiamo la possibilità di modificare. Sulla Casa Green, ad esempio, si può cercare di rendere le tempistiche un po’ più lunghe per applicare determinate regole. Sulla direttiva che ferma la produzione del motore endotermico al 2035, invece, si può cercare di eliminare questa scadenza che va a colpire i nostri imprenditori. C’è poi l’intero il tema del Green Deal che va assolutamente rivisto: non si può immaginare un ambientalismo che non tenga in considerazione le esigenze socio-economiche.

C’è poi il nodo immigrazione, tematica enorme, un problema non solo italiano ma europeo e va affrontato in modo molto più deciso rispetto al cosiddetto patto asilo migranti che è stato approvato qualche mese fa.

C’è il tema dell’inverno demografico, anch’esso va affrontato in modo serio dall’Unione Europea avendo più attenzione alla famiglia e meno ai temi come gender.

Infine, le questioni economiche. La Bce pochi giorni fa ha abbassato i tassi ma non è assolutamente sufficiente perché l’inflazione galoppa e dunque occorrono politiche europee coordinate che aiutino a contrastare il caro vita.

Più in generale queste elezioni europee devono essere le elezioni che dicono stop alle euro-follie.