Il risultato delle elezioni europee porterà nelle prossime settimane a uno stravolgimento del quadro politico italiano ed europeo, pensare che il 34% ottenuto dalla Lega non abbia immediate conseguenze sul governo e sulle politiche europee è inverosimile. Vediamo nel dettaglio cosa cosa ci dice il risultato di ieri:
Fluiditò del voto e crollo M5S. Negli ultimi anni lo scenario politico italiano è caratterizzato da alcuni punti fermi che si ripetono ad ogni tornata elettorale ed è confermato dal risultato delle elezioni europee. Innanzitutto la fluidità del voto. Il crollo del Movimento Cinque Stelle che è passato da quasi il 33% delle politiche dello scorso anno al 17%, in tal senso è esplicativo e conferma quanto già avvenuto in passato con il crollo del Pd dalle europee del 2014 alle politiche del 2018.
Exit poll inesatti. In secondo luogo l’inaffidabilità degli exit poll che, proprio a causa della fluidità del voto, non riescono più a fotografare correttamente le intenzioni di voto degli italiani. I primi dati che circolavano nella giornata di ieri affermavano una Lega sotto al 30%, addirittura al 26%. Il voto ha smentito clamorosamente queste previsioni con il partito di Matteo Salvini che si è attestato al 34%.
Salvini vincitore. Salvini è senza dubbio il vincitore di queste elezioni europee con un risultato ben oltre le aspettative del Carroccio che è stato premiato da più di 9 milioni di italiani. In tal senso è risultata vincente la comunicazione del leader della Lega, la fermezza sull’immigrazione e la contrapposizione netta con le politiche dell’Unione e della commissione europea. Gli italiani hanno premiato la sua politica identitaria.
Asse Lega FdI senza FI? C’è un altro dato importante che emerge dal risultato delle europee, il centrodestra unito raggiunge quasi il 50% ma il dato più interessante è che Lega più Fratelli d’Italia superano il 40%, una percentuale sufficiente per pensare una grande alleanza sovranista e conservatrice, dove si colloca in questo quadro Forza Italia?
L’inconsistenza della minaccia fascista. Nelle ultime settimane abbiamo assistito a una campagna politica e mediatica sul rischio di un presunto ritorno al fascismo se avessero vinto i partiti sovranisti, un’opposizione sterile e a tal punto implausibile da aver ottenuto l’effetto opposto tra gli italiani che, non solo non hanno creduto allo “spauracchio fascista”, ma hanno premiato le forze sovraniste e conservatrici. La lezione che certi intellettuali dovrebbero apprendere è che sarebbe più utile (e costruttivo) fare opposizione sulle scelte politiche piuttosto che sui fantasmi.
Conseguenze sul governo. È indubbio che il risultato delle elezioni avrà delle conseguenze sulla compagine governativa, i rapporti di forza si sono invertiti con la Lega che ha ottenuto il doppio dei consensi del Movimento Cinque Stelle, un conto sono i sondaggi e i risultati delle regionali, un altro le europee . Il governo non cadrà ma non è escluso un rimpasto, di certo ora Salvini ha maggior forza e legittimità per portare avanti le proprie battaglie, la sua prima dichiarazione è emblematica: “si riparte dalla Tav”.
Esiste la sinistra. Nonostante sia ben lontano dai numeri di qualche anno fa, il PD non solo tiene ma cresce superando il Movimento Cinque Stelle, distanziandolo di 5 punti e attestandosi come seconda forza del paese.