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Cosa ci ha guadagnato Fedez con il concertone

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Non so se Fedez sia destinato a diventare un nuovo Beppe Grillo. Potrebbe nascere con lui un Movimento 6 stelle? O Movimento Nike, vista l’esposizione dei loghi sulla sua persona durante il concertone. Se poi interviene sua moglie, diventerà Movimento 7 stelle? O Movimento Tod’s? Ci sarà un conflitto di interesse tra brand, anche se non direttamente concorrenti?

Che fine hanno fatto i sindacati?

Ma paradossalmente vorrei stupirmi – se fosse ancora possibile farlo – circa il ruolo delle organizzazioni sindacali in relazione all’evento che ha scatenato tanta polemica. Cgil, Cisl e Uil sono gli organizzatori dell’appuntamento del primo maggio. Organizzatori paganti (oltre agli sponsor). Quindi diciamo che shareholders dell’evento sono un po’ tutti i lavoratori (in verità soprattutto pensionati) che pagano la quota di adesione al sindacato.

E grazie all’iniziativa si dovrebbe puntare l’attenzione sul lavoro. Sulle condizioni del lavoro, sulle crisi di lavoro. Se dovessimo misurare gli effetti dell’evento dovremmo dire: missione incompiuta. Di più: missione fallita. La memoria del concertone di quest’anno è stata monopolizzata dalla polemica tra Fedez e la Rai, dalla spregiudicatezza anti-privacy consumata nella registrazione di telefonate all’insaputa di uno dei due interlocutori, e dalla retorica sulla lottizzazione della società radiotelevisiva pubblica. Visto lo stucchevole ripetersi degli argomenti proposti sulla lottizzazione, siamo tranquillizzati: a lottizzare la Rai è stata la Dc, è stato il Pd, è stato il M5S; nulla di nuovo sotto il sole. Salvo poi vedere che il lottizzatore si manifesti insoddisfatto per chi ha chiamato a curare i propri interessi. Ma questa è un’altra storia.

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