Cultura, tv e spettacoli

Cosa muove Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi (1)

In molti, nell’italica galassia manettara, ebbero ad esultare all’annuncio delle sue dimissioni da sottosegretario di Stato alla Cultura. Si erano illusi che fosse politicamente morto, che la scure giustizialista lo avesse ormai travolto mettendolo definitivamente fuori gioco. Come sempre ci avevano capito poco. Perché lui, Vittorio Sgarbi, ad appena poche settimane dalla fine della sua ultima esperienza di governo, è più che mai vivo e desideroso di raccogliere una nuova sfida, quella delle elezioni europee, e mettersi ancora una volta in gioco.

Come del resto ha sempre fatto, senza mai sottrarsi al confronto, fuggire dalla competizione, farsi sopraffare dal fango o dalla fatica. E non certo per mere opportunità politiche, o peggio economiche. Quello piuttosto vale per i suoi detrattori. Quel che muove Sgarbi non è il cinismo, né il portafogli (figuriamoci, neppure lo possiede un portafogli), bensì l’incessante desiderio di diffondere cultura, arte e bellezza, e la brama di partecipare attivamente, influenzandolo, al dibattito politico e culturale.

Di questo no, non può proprio farne a meno. Così come l’Italia non potrà mai fare a meno di lui, personaggio unico e inimitabile, scomodo, mai scontato, sempre sopra le righe ma un passo avanti a tutti, geniale, coraggioso, instancabile. Con buona pace dei giustizialisti di professione, che sulle inchieste costruite a regola d’arte e sul tintinnio delle manette hanno edificato intere carriere.

Senza Vittorio Sgarbi, di certo, non avrebbero ragione di esistere. Sarebbero immediatamente restituiti all’oblio e all’insignificanza che meriterebbero. Perché, piaccia o meno, Sgarbi è Sgarbi, con o senza un posto da sottosegretario, con o senza uno scranno a Bruxelles, che tuttavia, purtroppo per loro, o meglio, per fortuna loro, arriverà. E quindi, lunga vita a Vittorio Sgarbi, pronto a inaugurare l’ennesimo capitolo della sua ineguagliabile carriera. Perché in fondo ha proprio ragione lui quando sostiene di essere immortale.

Salvatore Di Bartolo, 20 maggio 2024

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