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Cosa non ci convince del vaccino Pfizer - Seconda parte

Dubbi sull’efficacia dei vaccini

Beninteso, noi non abbiano niente in contrario riguardo alle ricerche su questa molecola che è capace di interagire con molte altre molecole, abbiamo solo dei dubbi sul fatto che essa possa funzionare come un vaccino e non siamo gli unici ad avere questi dubbi. Una genetista francese che da tempo si occupa dell’RNA, la dottoressa Alexandra Henrion-Caude, che dirige in Francia un Istituto di ricerca genetica, ha di recente manifestato dubbi analoghi. La produzione di proteine è regolata da alcuni interruttori, l’epigenoma, che dicono alle cellule di leggere le informazioni contenute nel gene. Questi interruttori accendendosi e spegnendosi agiscono sulla metilazione. Questo può succedere nel nostro organismo anche quando vi introduciamo la molecola RNA messaggero. Ora, elevati livelli di metilazione producono una inattivazione, un “silenziamento”, di quei geni oncosoppressori che ci proteggono dai tumori. Anche di questo bisognerebbe tener conto.

Amarcord. I vaccini antipolio, tipo Sabin che si somministravano per via orale contengono virus attenuati che moltiplicandosi per un breve periodo nell’intestino, determinano la produzione di anticorpi e quindi l’immunizzazione. Chi faceva questo vaccino era immune per lungo tempo o forse addirittura per sempre e immunizza anche gli altri. Chi oggi si vaccina con Pfizer o Moderna si immunizza per pochi mesi, può infettare gli altri e non possiamo neppure escludere che metta a rischio la propria salute.

Paolo Becchi e Giulio Tarro, 19 gennaio 2021

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