La saldatura tra l’esasperazione dei ceti popolari rappresentata dalla Le Pen con la rivolta colta al conformismo, espressa da Zemmour, con un richiamo all’elettorato gollista stanco di Macron e con una sinistra molto disgregata, stanno delineando uno scenario nuovo, dove i richiami alla disciplina “repubblicana” per estromettere dal potere i non conformisti possono avere meno seguito delle presidenziali precedenti quando i (peraltro molto rozzi) lepeniani prima del padre e poi della figlia sono stati sconfitti. E certi lamenti di un giornalismo che non vuole battaglie culturali ma solo il prevalere del conformismo, paiono essere soprattutto segnali di quanto la situazione si sia messa in movimento.