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Nemmeno il tempo di ufficializzare la sua candidatura alle prossime elezioni europee, che già Roberto Vannacci è di nuovo nella bufera. Dopo il grande clamore mediatico destato nell’opinione pubblica con le tesi riportate nel suo ‘Il mondo al contrario‘, il generale torna ancora una volta sulle prime pagine dei quotidiani per alcune frasi inerenti la gestione dei disabili nelle classi. Dichiarazioni che hanno immediatamente sollevato un polverone, scatenando trasversalmente indignazione e imbarazzo. E del resto, diciamolo pure, pur volendo difendere Vannacci e la sua sacrosanta libertà d’opinione, difficilmente ci si sarebbe potuti aspettare un epilogo differente.
Le sue affermazioni, fossero anche state travisate o male interpretate, restano pur sempre inadeguate e maneggiate con scarsissima cura (magari anche volutamente) da parte di chi si accinge a rappresentare il popolo italiano nel prossimo parlamento europeo. Non per nulla, non sono tardate ad arrivare le ferme reazioni da parte degli stessi esponenti del centrodestra di governo (Lega compresa), utili a prendere le dovute distanze dalle opinabili dichiarazioni del generale.
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L’unico a continuare a difendere a spada tratta Roberto Vannacci sembrerebbe essere Matteo Salvini, che proprio sul generale ripone le molte aspettative di una riscossa leghista alle europee di giugno. Una scommessa che, tuttavia, rischia di rivelarsi un vero e proprio all-in per il titolare dei trasporti, che in Vannacci sembrerebbe aver individuato la persona perfetta per risollevare le sorti di una Lega che, dopo essersi vista soffiare la leadership della coalizione da Fratelli d’Italia, potrebbe ora vedersi sorpassata anche da una Forza Italia in costante crescita. E quindi, per scongiurare questo rischio, oggi più che mai reale, avanti tutta con il generale Vannacci.
Attenzione, però! Perché, se è vero che con la candidatura di Roberto Vannacci la Lega potrebbe far convogliare su di sé una parte dell’elettorato di destra più radicale deluso da Fratelli d’Italia, dall’altra, è altrettanto vero che la presenza del generale potrebbe finire con l’avere un pericoloso effetto boomerang per Salvini.
Le continue provocazioni di Vannacci, perché è evidente che di tali si tratta, giovano di certo al generale, in quanto utili per continuare ad attrarre a sé popolarità e nuovi proseliti. Il medesimo ragionamento, tuttavia, non può valere per un Matteo Salvini la cui leadership appare oggi tutt’altro che granitica. Già da tempo, infatti, in casa Lega si registrano non pochi malumori nei confronti dell’operato del segretario, e adesso, la presenza ingombrante e mal digerita del generale Vannacci dalle parti di via Bellerio potrebbe fare il resto, e regalare più di qualche semplice grattacapo al vice premier.
In ogni caso, tutto dipenderà dal risultato finale delle europee. Se la strategia del segretario leghista di puntare forte su Roberto Vannacci si rivelasse vincente, allora Matteo Salvini riacquisterebbe immediatamente terreno e fiducia dentro e fuori il partito. Contrariamente, a pagare il prezzo più alto sarebbe proprio il numero uno della Lega, che si troverebbe di colpo tra le mani un partito in grave emorragia di consensi, una sfilza di militanti e dirigenti pronti a chiedere la sua testa, e, per di più, una scheggia da dover tenere a bada, che risponde al nome di Roberto Vannacci. Al generale, invece, qualunque sarà il risultato della tornata elettorale europea per la Lega, non dovrebbe andare poi così male, ritrovandosi, con ogni probabilità, uno scranno a Bruxelles da occupare per il prossimo quinquiennio, dall’alto del quale poter mantenere i riflettori ben puntati su di sé. Con o senza la Lega, con o senza Matteo Salvini.
Salvatore Di Bartolo, 30 aprile 2024
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