Cosa rischia Vannacci a farsi un partito

Il Comitato “Il Mondo al Contrario” diventa movimento politico e si sta già strutturando con la campagna tesseramenti

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vannacci patria

Dopo l’elezione al Parlamento europeo tra le file della Lega e la successiva nomina quale vice presidente dei Patrioti europei, Roberto Vannacci starebbe seriamente pensando di fondare un movimento politico tutto suo ispirato a Il mondo al contrario, il libro che ha reso celebre il generale e ha fatto conoscere le sue idee al grande pubblico.

L’indizio che avvalora la tesi del “partito di Vannacci“, arriva direttamente dalle pagine social del comitato aggregatosi a sostegno del militare, in cui si legge: “Il Comitato, che oggi si appresta a divenire una realtà culturale ed anche politica, invita tutti i soci, gli iscritti e i simpatizzanti ad un ‘brindisi nazionale’ in onore del Pucciarelli’s day, il 17 agosto 2024, giorno in cui ha avuto inizio il tutto. Alzeremo tutti i calici al cielo augurando al nostro generale, dopo tutti gli scontati successi giudiziari, anche altrettanti traguardi politici”.

Insomma, con la scusa di ritrovarsi, proprio ad un anno di distanza dal giorno in cui tutto ebbe inizio, il comitato “Il mondo al contrario”, che si sta già strutturando con tanto di campagna tesseramenti, dà il là alle prove generali per trasformarsi in un soggetto politico vero e proprio in grado di occupare lo spazio a destra di Fratelli d’Italia e Lega.

D’altronde, le voci su un possibile partito del generale si rincorrono già da tempo, ancor prima che Matteo Salvini proponesse al militare la candidatura nelle liste leghiste, ma, adesso, ottenuto uno scranno sicuro a Bruxelles, Vannacci potrebbe decidere di sganciarsi dalla Lega e tentare la corsa in solitario per far convogliare sul suo movimento il voto della destra più estrema. Un’idea che pare stuzzicare parecchio gli appetiti del generale, complice anche la spinta dei membri del comitato formatosi attorno alla sua figura, che vorrebbero fare di Roberto Vannacci un vero e proprio leader politico, che, tuttavia, porta con sé tutta una serie di possibili effetti collaterali che il militare dovrebbe attentamente valutare.

L’ipotesi di collocarsi all’estrema destra, nel tentativo di attrarre a sé il voto più radicale, e magari qualche elettore “scontento” di Lega e Fdi, potrebbe infatti finire col ridurre il nascituro partito ad una mera aggregazione di quelle frange estremiste oggi riconducibili a movimenti come Forza Nuova e Casapound. Un autoisolamento a destra che, paradossalmente, potrebbe giovare più a Fratelli d’Italia e Lega, che potrebbero scrollarsi di dosso quell’etichetta di “partiti di destra radicale”, che le opposizioni provano in ogni modo ad appiccicargli addosso, e, contestualmente, fare di Roberto Vannacci la nuova personificazione dello spettro fascista tanto caro alle sinistre.

Uno scenario che, inutile girarci intorno, condurrebbe il generale alla pubblica gogna, condannandolo in via definitiva all’inconsistenza politica.

Salvatore Di Bartolo, 7 agosto 2024

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