Anche il rivale di sempre, Michele Santoro, ha deciso di ricordare Silvio Berlusconi nella serata di ieri, durante la trasmissione Otto e mezzo, condotta su La7 da Lilli Gruber. In presenza di Marco Travaglio, il giornalista – da sempre tra gli anti-berlusconiani della prima ora – ha ricordato il celebre scontro televisivo tra i due, quando il Cavaliere pulì la sedia su cui era seduto il direttore del Fatto Quotidiano, dopo un pesantissimo faccia a faccia col conduttore.
Lo scontro Santoro – Berlusconi
“Quella trasmissione era un po’ come la partita Italia-Germania – racconta Santoro – perché fece il 33% di ascolti su La7, il che equivaleva al 95% su Rai Uno. Quella sera Berlusconi era molto teso e preoccupato, tanto che dietro le quinte c’era Zangrillo che lo vigilava con grande attenzione. E io, che sono soprattutto un uomo di spettacolo come in fondo lo era Berlusconi, ero preoccupato per l’andamento della serata, perché temevo che Berlusconi crollasse“. E prosegue: “Poi lui è venuto fuori da protagonista qual era e si è preso anche la sua scena”.
Un aneddoto è però avvenuto durante la pausa pubblicitaria. Continuando nel racconto, Santoro è tirato per la giacca dal Cavaliere che gli afferma: “Michele, ma come ci stiamo divertendo“. Un’empatia che Berlusconi dimostrò al giornalista anche al momento della morte del padre. “Era appena morto mio padre e appena glielo dissi, mi mise la testa sulla spalla e cominciò a piangere a dirotto“. Poi afferma: “Berlusconi ha fatto tante cose che non gli posso perdonare e che non gli perdonerò mai. Non sono cattolico e non è da me il perdono, ma avremo tanto tempo per parlare di una figura così complessa”.
L’ultima telefonata
Ancora, quell’empatia che il quattro volte Presidente del Consiglio dimostrò anche nel momento immediato in cui pulì la sedia su cui sedeva Marco Travaglio. Dopo qualche fischio del pubblico, aizzato da Santoro, Berlusconi rispose così: “Non sapete nemmeno scherzare”. Una battuta preceduta da una di qualche secondo prima: “Sono d’accordo su una cosa con Travaglio: lui ritiene che io sia un genio del male, io ritengo che lui sia un genio del male”.
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Infine, Santoro ha raccontato di aver sentito telefonicamente il Cavaliere appena prima del ricovero fatale. “Ha cominciato a parlare al telefono, ho tenuto questa chiamata di 40 minuti per me. Ha parlato prevalentemente della guerra, dell’orrore della guerra e dei danni che la guerra stava facendo all’Europa. Ha parlato dell’inadeguatezza complessiva dei politici italiani, di destra e di sinistra, a fronteggiare questa situazione con assoluta lucidità”.