Esteri

Cosa vogliono davvero Usa e Uk dalla guerra in Ucraina

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Tutti contenti perché la Russia è costretta a fare i salti mortali per aggirare le sanzioni occidentali. Tutti ad augurare ogni malattia terminale a Putin. Tutti a disegnare scenari sulla sua imminente sostituzione con – sperano – un simil-Eltsin che finalmente si decida al calabraghe, tutti ad annunciare entusiasti invii americani di armi formidabili a Zelensky, e via dando di stomaco. Per i media mainstream – praticamente tutti – finché c’è guerra c’è speranza. Per loro. Per noi resta Speranza con la maiuscola.

Sono tutti contenti, dicevamo, perché la Russia deve rivolgersi ai mercati asiatici, dal momento che quelli occidentali – cioè, europei – le sono ormai preclusi. Ebbene, è da quando è cominciata la guerra in Ucraina (meglio: per il Donbass e la parte russofona) che vado dicendo che è esattamente questo il risultato che Usa e Gb volevano ottenere: ricacciare i russi in Asia, tagliare ogni ponte fra loro e l’Europa, soprattutto la Germania. Il gas americano non è concorrenziale con quello russo, né potrà mai esserlo? Nessun problema. Gli Usa hanno un asso in più degli altri: the big stick, come diceva uno dei suoi presidenti più guerrafondai, Theodore Roosevelt (non a caso l’hanno immortalato nel Monte Rushmore insieme a Washington).

Anche infagottata nella Ue, la Germania aveva finito per diventare egemone in Europa. Gasdotti russi a gogò, Schroeder nella Gazprom, eccetera. A un certo punto gli angloamericani hanno detto stop. Gli inglesi se la sono filata all’inglese dalla Ue. Poi, le manovre che sappiamo, dal 2004 i poi, in Ucraina, chiave strategica (chiedete a Bismarck) per sbarrare la porta alla Russia. È la geopolitica, bellezza: mai, dico mai, gli inglesi e poi gli americani con loro, hanno sopportato l’ascesa di una potenza continentale. E che potenza sarebbe stata quella nata dalla sinergia economica tra Germania e Russia! Berlusconi, Pratica di Mare, Putin a braccetto con Bush? Seeeeh! Non avevano capito niente, Forse neanche Bush. Ma agli strateghi angloamericani le foto di scena non interessavano.

Tutti quei nostri politici che hanno provato a far di testa loro sono finiti male: Berlusconi ancora lotta coi magistrati, Craxi ha smesso, Andreotti scansò la galera di misura. Ora, come stanno le cose lo hanno ben capito, tra gli attuali politici italiani, quelli che fanno i più realisti del re. Evangelicamente, dai loro frutti li conoscerete. Magari ci sono quelli che volentieri farebbero diversamente. Ma il comando della Sesta Flotta americana è a Napoli. Si badi, americana, non Nato. La Germania, di basi americane ne ha più di noi. Dunque, nun ce sta nient’a fa’, come cantava Carosone in Tu vuo’ fa’ l’americano. Mi spiace per chi ci sperava (i ns. media), ma non ci sarà nessuna Terza Guerra Mondiale. La politica è sempre la solita: contenere la Russia. Solo che l’Urss si conteneva quasi da sola, perché nessun europeo la voleva. Poi le cose cambiarono e allora occorse ricorrere al big stick.

Finale: russi al palo; europei, privati dell’import-export russo, più poveri e declassati come competitors a tutto vantaggio degli angloamericani. Signori, la partita è finita, andiamo a casa. Dite che qualche ucraino ci ha rimesso la pelle? Diciamolo nella lingua franca universale: expendables. Per un mondo migliore, ovviamente.

Rino Cammilleri, 31 maggio 2022