Riceviamo da un giovane commensale questa lettera-sfogo che volentieri pubblichiamo alla quale poi ne sono seguite altre sull’egemonia culturale della sinistra in italia:
- Ogni giorno noi italiani subiamo la dittatura culturale della sinistra
- Giornalista di sinistra? Allora sei bravo a prescindere
- Quando l’indottrinamento della sinistra passa dalla scuola
Gent. Nicola Porro,
da studente di Destra e lontano dalla cultura del pensiero unico, mi sento di scrivere in nome di tutte quelle persone che non ne possono più dei dogmi imperanti del progressismo all’estremo, per il quale tutto oggi è da ridiscutere, persino il nostro modo di parlare o scherzare con gli amici. L’Italia è ahimè un Paese in cui ti devi difendere dal buonismo e dalle accuse gratuite di chi usa le “parole di plastica”, come “fascismo” o “razzismo”, ovvero, citando Ivan Illich, «massi lanciati in una conversazione che producono delle onde ma non colpiscono niente».
Per forza di cose uno di Destra, che sia liberale, conservatrice o sociale, deve essere fuori dal coro, oltretutto perché la “Destra” in Italia rimane ancora un anatema. Anche un liberale di Destra come me ha quindi, io penso, la necessità di essere un po’ sopra le righe e sovranista se vogliamo, perché altrimenti verrebbe fagocitato dalla cultura mainstream, di quella sinistra progressista dalla doppia morale, che vieta, fra le altre cose, di pronunciare certi termini, o di fare una qualsiasi battuta scherzosa, perchè si potrebbe ledere la dignità di chi è diverso o di chi è donna. Sessismo, razzismo e chi più ne ha più ne metta: ce n’è per tutti in questo calderone di accuse vuote e senza logica. Pensiamo che addirittura il dichiaratamente marxista Diego Fusaro, con il quale ho ben poco da spartire, ha più volte sottolineato come la sinistra italiana si ridicolizzi “parlando di antifascismo in assenza di fascismo”. Balza inoltre all’occhio proprio in questi giorni una sorpresa cinematografica dal sapore “radical chic”: siamo giunti all’assurdità se vediamo che nel prossimo 007 Daniel Craig, all’ultima apparizione nella serie, verrà in parte sostituito da una donna di colore. Ben venga, nessun problema al riguardo.
Ma come non pensare che questa sia solo una manovra di adattamento alla realtà in cui viviamo, per ottenere la benevolenza e l’approvazione della critica o del pubblico dei benpensanti che non aspettano altro che un’occasione così succulenta per elogiare il progressismo? L’ultima assurdità che mi fa drizzare i capelli è la decisione del Time di inserire Greta Thunberg tra le 25 persone più influenti del pianeta. Ci stanno dicendo che questa è influente al pari di personalità come Donald Trump che, piaccia o no, è pur sempre il Presidente americano. Ma ci rendiamo conto? Ora si che comincio a preoccuparmi per questo pianeta! Ma per i suoi cervelli, ovviamente.
Grazie, buon lavoro e buone ferie!
MB
Ogni giorno noi italiani subiamo la dittatura culturale di sinistra