La Ripartenza

“Cosa vuol dire portare il caffè in Cina”

Andrea Illy, Presidente illycaffè S.p.A, racconta il significato di esportare una vera e propria esperienza di gusto nel mondo

“Qualità e autenticità”. Nella tazzina di un buon caffè espresso italiano c’è davvero un mondo. C’è una filiera fatta di eccellenze che nel tempo sono riuscite a conquistare anche la clientela internazionale e i palati più esigenti. Andrea Illy, Presidente illycaffè S.p.A e co-Chair Regenerative Society Foundation, è protagonista di questa storia e con la propria azienda serve 138 Paesi nel mondo, esportando una vera e propria esperienza di gusto.

“Si è creato un mercato, grazie alla concorrenza internazionale, e una volta che i consumatori hanno scoperto l’espresso italiano sono andati verso il meglio. Che non può che essere italiano”, ha spiegato l’imprenditore ai microfoni di Nicolaporro.it, a margine della Ripartenza 2024 di Bari di cui è stato ospite. Tra i mercati più importanti per illycaffè ci sono oggi la Cina e gli Stati Uniti. Nel Paese del dragone, tradizionale patria del tè, l’azienda è presente da quasi vent’anni con successo. “Oggi emergono industrie cinesi di caffè che si organizzano per competere, quindi la sfida diventa interessante”. E gli Usa rappresentano per l’impresa il secondo mercato più grande, fuori dall’Italia. “È un mercato con forti sinergie internazionali. Se vai forte in America, vai forte in tutto il mondo”.

Infine, Andrea Illy ha commentato la situazione economica italiana ed europea proprio in riferimento al consumo di caffè. “Abbiamo effettivamente subito dei forti rincari più, ben più alti dell’inflazione, dovuti alla materia prima che subisce gli effetti del cambio climatico, però siamo stati attenti a dosare gli aumenti in maniera molto ponderata, per andare incontro al consumatore”.

Marco Leardi, 21 luglio 2024

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