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Così è nata la discriminazione dei non vaccinati - Seconda parte

Come si è arrivati a ciò? Come uscirne? Quale società ci aspetta? Le ragioni di questa caratteristica espressiva (noi/loro) propria ed esclusiva di questa pandemia affondano nella gestione incontrollata ed insufficiente della comunicazione del rischio messa in campo dalle autorità pubbliche e sanitarie. Dopo l’11 settembre del 2001, il Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta negli Usa ha elaborato il modello Crisis and Emergency Risk Communication vincolato alla dimensione spazio e tempo del qui e ora come conseguenza dei possibili pericoli di contaminazione da antrace. Nell’ultima edizione del manuale, che prende il medesimo nome del centro, in copertina si legge: Be first. Be right. Be credible (Sii il primo. Sii corretto. Sii credibile) che sono i principi fondamentali per una corretta strategia di comunicazione del rischio. Tutti sono stati completamente disattesi nell’attuale crisi infodemica che stiamo vivendo. Un esempio per tutti l’avvio della campagna vaccinale con il disastro comunicativo riferito ad alcuni tipi di vaccini che altro non ha fatto che gettare caos e confusione nella popolazione.

La pandemia si combatte certamente con i vaccini, ma prima e dopo è ancor più utile saper gestire le relazioni comunicative che evitano la diffusione di tutti i tipi di virus, non solo quelli sanitari, ma anche quelli ideologici e culturali che non sanno confrontarsi con la realtà delle relazioni sociali, e quindi generano sempre nuove pandemie. Le persone hanno bisogno di relazioni come dell’aria e del pane e devono essere seguite per imparare a distinguere le loro differenti qualità in rapporto ai poteri causali che le condizionano.

Come ne usciremo? Quando la crisi ci avrà abbandonato saremo capaci di condividere un identico “principio di umanità”? Non lo sappiamo. Il rischio terribile è che le tensioni tra le persone esplodano. È per questo che accanto al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza andrebbe pensato anche un grande Piano Nazionale di Educazione e Solidarietà volto alla costruzione di un nuovo patto generazionale fondato su valori culturali condivisi dove l’ascolto e il dialogo prevalgano sulla contrapposizione tra il Noi ed il Loro. Ai posteri l’ardua sentenza!

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