Girano in rete immagini di persone che nelle strade della capitale irachena festeggiavano alla notizia dell’eliminazione di un personaggio che negli ultimi tempi era diventato ingombrante, ed è possibile, anzi auspicabile che, nonostante l’alleanza con la Russia di Putin, gli Usa continuino con una politica che porti l’Iran fuori dal territorio iracheno.
Perché se si vuole salvare la calma relativa in Medioriente è necessario interrompere l’autostrada degli armamenti che via terra dall’Iran arrivano in Libano, e finiscono nelle mani di Hezbollah, passando per Iraq e Siria, altra idea di Soleimani che preoccupava non poco i governi della regione e che Israele, con continui attacchi aerei ai convogli, cercava di arginare. Ora che la “testa del serpente” è stata schiacciata si aprono nuovi scenari, e solo nelle prossime ore o nei prossimi giorni sarà possibile capire verso quale direzione stiamo viaggiando.
Michael Sfaradi, 3 gennaio 2020