L’efficientamento energetico e l’economia circolare piacciono ai mercati finanziari? La risposta ce l’ha data Renato Mazzoncini Amministratore Delegato di A2A, società quotata in Borsa che quotidianamente deve misurarsi con l’argomento. Ebbene, investimenti e dati tratteggiano al riguardo un quadro abbastanza chiaro: “C’è una forte spinta da parte del mondo della finanza ai temi della transizione ecologica”. Ai nostri microfoni, Mazzoncini ha spiegato chiaramente che, a oggi, piani di investimenti allineati all’ESDG (Education for Sustainable Development) e alla sostenibilità energetica sono in linea di massima appezzati dai mercati. La volatilità delle quotazioni energetiche dettata dall’attualità, certo, si rispecchia in altrettante fibrillazioni dei mercati, ma – ha analizzato l’Amministratore Delegato di A2A – “bisogna però guardare il trend di medio-lungo periodo”.
Quali sono allora gli investimenti sui quali una società impegnata in ambito energetico non può tirarsi indietro? “Oggi noi abbiamo un piano industriale decennale con 16 miliardi di investimenti, abbiamo decuplicato gli investimenti nella generazione elettrica. I nostri nonni hanno fatto l’idroelettrico, i nostri genitori hanno fatto il termoelettrico e noi ora dobbiamo fare le rinnovabili”, ha raccontato Mazzoncini a nicolaporro.it, citando anche i settori della distribuzione dell’energia prodotta e dell’economia circolare, con il riutilizzo dei rifiuti.
Si tratta, secondo l’AD, di investimenti necessari, come dimostrato anche dalla stretta attualità. “L’intera Europa oggi ha un livello di autonomia energetica molto basso, intorno al 30-40%, quindi gli investimenti sulle fonti rinnovabili hanno il vantaggio che ci rendono più autonomi”, ha argomentato Mazzoncini.
Continua ascoltando l’intervista esclusiva alla Ripartenza 2023.
Marco Leardi, 8 febbraio 2023