Politiche green

“Così non possiamo competere”. Mr. Lufthansa stronca le follie Ue

L’ad della compagnia aerea tedesca non ha lesinato critiche alla politica climatica di Bruxelles: ecco perchè ci perdono tutti

lufthansa unione europea green © Yaroslav Danylchenko, Biswei e Felix Mittermeier tramite Canva.com

Troppo vento contrario da Bruxelles e non si tratta solo degli ostacoli all’affare Ita. Lufthansa, con il suo amministratore delegato Carsten Spohr, ha stroncato senza mezzi termini l’impostazione ideologica dell’Unione europea sulla rivoluzione green, tale da danneggiare la compagnia aerea tedesca e favorire i “rivali”. Non si tratta di una lamentela come le altre: qui in ballo c’è il futuro dell’Ue, in particolare del suo collegamento con il resto del mondo. E non può essere l’integralismo talebano a mettere in ginocchio le più grandi realtà del Vecchio Continente.

L’Unione europea ha portato pace e libertà, valori che ora andrebbero preservati, ha evidenziato Spohr nel suo intervento ai microfoni dei cronisti presenti: “Oggi più che mai spetta a tutti noi usare la nostra voce per la democrazia e un continente unito”, ha evidenziato mr. Lufthansa: “Questo è il prerequisito per una posizione forte e un’economia forte”. Ma attenzione al declino economico, uno scenario tutt’altro che remoto a causa della politica climatica di Bruxelles: molte delle norme volute dalla Commissione europea gravano sulle compagnie aeree nazionali, mentre quelle che gestiscono hub al di fuori della comunità internazionale sono state risparmiate. In altri termini, competere con le compagnie americane e asiatiche è sempre più difficile, se non impossibile.

Spohr ha messo nel mirino le politiche sullo scambio di emissioni – ossia l’obbligo di acquistare certificati per le emissioni di Co2 – e le quote di miscelazione per il carburante sostenibile. A causa di queste leggi, le compagnie aeree in Europa “sentono molto vento contrario”: “Bruxelles rende più difficile competere con le compagnie americane e asiatiche e ciò potrebbe portare a un maggior numero di voli attraverso hub come Dubai o Istanbul. Alla fine ciò che è in gioco non è altro che il collegamento dell’Europa al mondo”, la denuncia dell’ad di Lufthansa. Insomma, l’ideologia verde rappresenta una seria minaccia alla competitività e fare finta di niente significa condannare le realtà europee a un lento ma inesorabile declino. Mentre in America e in Asia si stappa lo champagne.

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L’affondo a Bruxelles firmato Spohr arriva nelle ore delle discussioni sull’operazione Ita-Lufthansa. Il dossier è fermo in attesa del verdetto europeo – atteso il prossimo 4 luglio – ma dopo il colloquio di ieri tra il ministro Giorgetti e la vicepresidente dell’esecutivo Ue responsabile per la Concorrenza Margrethe Vestager la strada appare ancora in salita. La scorsa settimana è stato aggiornato il pacchetto di rimedi approntati per venire incontro alle sollecitazioni dell’Antitrust. Necessari per giungere alla fumata bianca. Ma, secondo fonti di Bruxelles, gli interventi non sembrerebbero essere sufficienti. Seguiranno aggiornamenti.

Franco Lodige, 15 maggio 2024

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