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La crisi dei partigiani

Così sono crollate le 4 ipocrisie dell’Anpi - Seconda parte

Non solo la guerra in Ucraina, finalmente il Re è nudo: crolla il mito della Liberazione

4. La quarta ipocrisia è quella che ha fatto appunto dell’Assoociazione Nazionale Partigiani (e degli Istituti di storia del risorgimento) una sorta di lobby potentissima e iperfinanziata che è stata ancora una volta monopolizzata dai comunisti e la cui versione di comodo e dogmatica della Resistenza non può essere contraddetta, pena anatemi, sconfessione e delegittimazione morale, Una situazione, che per l’accondiscendenza della cultura mainstream, è diventata sempre più con gli anni una cappa oppressiva e soffocante: una mentalità illiberale che non era propria di intellettuali che la guerra di liberazione l’avevano vista coi loro occhi e anche combattuta come Beppe Fenoglio e Cesare Pavese e che ne avevano dato un’immagine piena di sfumature (come è giusto che sia per ogni evento storico). 

In definitiva, la difficoltà che il presidente dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo ha a riconoscere l’Ucraina come Paese aggredito non dipende altro dal fatto che quel popolo combatte per avere la prosaica democrazia e la “materialistica” società dei consumi e non il vago socialismo e il comunismo che è loro testa di questi sedicenti “partigiani” (i veri partigiani sono morti da tempo e questo è il paradossale di tutta la vicenda).

Corrado Ocone, 23 aprile 2022

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