Amo leggere Fiorenza, il suo pensiero, sempre profondo, che prende corpo nelle sue parole.
Sono contento che Nicola abbia inserito un suo pezzo nel Sito
Giancarlo 2021
5 Dicembre 2022, 15:42 15:42
Noi siamo molto più intelligenti dei nostri cervelli che ci esprimono. Per questo sono ottimista. Non scambiamo il cambiamento con la fine della nostra civiltà, è semplicemente una esperienza in più che si somma alle altre e che arricchisce la nostra conoscenza, la nostra competenza e la nostra capacità di giudizio. Come tutte le esperienze anche queste sono costruite sugli errori, sui successi e sui fallimenti, ma sono inarrestabili che lo vogliamo o no. Cataclisma universale o no ci sarà sempre qualcuno o qualcosa che ci sopravviverà e che ricomincerà la sua corsa al suo miglioramento. Sarà solo questione di tempo. La civiltà è inevitabile.
Raffaele Astrua
5 Dicembre 2022, 15:06 15:06
La scontentezza è il carburante del desiderio, il nostro percepirci inadeguati alla realtà e, nel contempo, il percepire la realtà come inadeguata a noi, ci rende mendicanti di una pienezza assoluta, infinita, che, secondo alcuni, si è incarnata ed è risorta dai morti nella persona di Gesù Cristo.
la-gazza
5 Dicembre 2022, 8:58 8:58
come tutte le civiltà della storia, pure la nostra ha avuto un’ascesa, una brillantezza e ora la decadenza e una fine. Nella cultura, nella filmografia (basti vedere gli stessi film italiani di 50 anni fa e quelli di oggi),nella società stessa che non reagisce più.Imietriti dalle nostre stesse paure e dell’aria che respiriamo.Perciò gli afroislamici calcano la mano, facendo cose inimmaginabili fino a pochi decenni fa:capiscono di avere terreno fertile per la conquista cui anelano da millenni.
Osvaldo
5 Dicembre 2022, 0:26 0:26
Bravissima, mi sono emozionato. Quasi si confonde la prosa con la poesia.
Carlo
4 Dicembre 2022, 22:22 22:22
Mi scuso perché nel mio scritto ho scritto Patroclo ma il personaggio era Ettore.
Amo leggere Fiorenza, il suo pensiero, sempre profondo, che prende corpo nelle sue parole.
Sono contento che Nicola abbia inserito un suo pezzo nel Sito
Noi siamo molto più intelligenti dei nostri cervelli che ci esprimono. Per questo sono ottimista. Non scambiamo il cambiamento con la fine della nostra civiltà, è semplicemente una esperienza in più che si somma alle altre e che arricchisce la nostra conoscenza, la nostra competenza e la nostra capacità di giudizio. Come tutte le esperienze anche queste sono costruite sugli errori, sui successi e sui fallimenti, ma sono inarrestabili che lo vogliamo o no. Cataclisma universale o no ci sarà sempre qualcuno o qualcosa che ci sopravviverà e che ricomincerà la sua corsa al suo miglioramento. Sarà solo questione di tempo. La civiltà è inevitabile.
La scontentezza è il carburante del desiderio, il nostro percepirci inadeguati alla realtà e, nel contempo, il percepire la realtà come inadeguata a noi, ci rende mendicanti di una pienezza assoluta, infinita, che, secondo alcuni, si è incarnata ed è risorta dai morti nella persona di Gesù Cristo.
come tutte le civiltà della storia, pure la nostra ha avuto un’ascesa, una brillantezza e ora la decadenza e una fine. Nella cultura, nella filmografia (basti vedere gli stessi film italiani di 50 anni fa e quelli di oggi),nella società stessa che non reagisce più.Imietriti dalle nostre stesse paure e dell’aria che respiriamo.Perciò gli afroislamici calcano la mano, facendo cose inimmaginabili fino a pochi decenni fa:capiscono di avere terreno fertile per la conquista cui anelano da millenni.
Bravissima, mi sono emozionato. Quasi si confonde la prosa con la poesia.
Mi scuso perché nel mio scritto ho scritto Patroclo ma il personaggio era Ettore.