Ora è ufficiale: Alfredo Cospito resterà al 41-bis. Dopo alcuni giorni di vero e proprio braccio di ferro tra anarchici ed istituzioni, partiti con gli attacchi premeditati alle ambasciate italiane, è arrivata la decisione definitiva del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Il terrorista, in carcere dal 2012 e sotto regime di 41-bis dalla scorso maggio, aveva iniziato uno sciopero della fame – che dura ormai da più di 100 giorni – proprio per richiedere la revoca del carcere duro.
Nonostante ciò, il governo ha ritenuto Cospito ancora un soggetto socialmente pericoloso, ed il ministro ha respinto l’istanza di revoca avanzata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore del detenuto. Ciò vuol dire che, fermo restando altre notizie bomba delle prossime settimane, l’anarchico dovrà espiare il carcere duro ancora per tre anni e mezzo, come disposto lo scorso maggio dall’allora ministro della Giustizia, Marta Cartabia.
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Nordio ha riferito che il parere dei magistrati sulla decisione è stato “convergente“. Il pericolo, unanime tra tutti i magistrati, sarebbe quello che Cospito possa mettersi in contatto con la galassia del mondo anarchico, al di fuori del regime del 41-bis, di fatto procedendo a coordinare eventuali azioni sovversive e terroristiche.
Anche i rischi per la salute del terrorista sono stati bilanciati, in quanto nel carcere di Opera – dove è detenuto Cospito – sono messi a disposizione tutti gli adeguati strumenti e mezzi sanitari, anche con la possibilità di un eventuale trasferimento nei reparti dell’ospedale San Paolo. Condizioni di salute che, per adesso, sono comunque definite “stazionarie”.