Bagarre in Parlamento, scontro tra Pd e Fratelli d’Italia, attentati alle ambasciate italiane e l’eterno richiamo ai legami con la mafia. Sono questi gli eventi che, in questi ultimi giorni, si stanno intrecciando con la vicenda di Alfredo Cospito, il primo anarchico ad espiare la pena al 41-bis, dopo essere stato condannato per la gambizzazione, nel 2012, dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi.
Ebbene, da tre mesi è in sciopero della fame e le sue condizioni di salute continuano a peggiorare, causa principale che potrebbe portare alla revoca del regime 41-bis, come già richiesta dal difensore dell’anarchico lo scorso 12 gennaio. Nella serata di ieri, sono arrivate le valutazioni del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e del Tribunale di sorveglianza, il quale ha disposto due alternative: il mantenimento del 41-bis oppure l’applicazione del regime di alta sicurezza. Ora, la palla passa al Ministro della Giustizia per la decisione finale.
Eppure, ciò che ha scatenato la bagarre politica di queste ultime alcune ore rimane la visita di quattro massimi esponenti del Partito Democratico – Debora Serracchini, Walter Verini, Andrea Orlando e Silvio Lai – al carcere di Sassari, con l’obiettivo di verificare le condizioni di salute del detenuto. E da qui scoppia il finimondo.
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Dopo le intercettazioni svelate dal deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, alla Camera; è il Fatto Quotidiano a cercare di ricostruire la dinamica con cui è avvenuto l’incontro tra i membri dem e Cospito. Secondo Travaglio, infatti, quando la delegazione Pd è arrivata, Cospito l’avrebbe fermata dicendo: “So che siete venuti per me, ma prima dovete parlare con loro”, indicando le celle dei boss mafiosi Francesco Di Maio, Francesco Presta e Pietro Rampulla, che erano nello stesso reparto dell’esponente anarchico. Un incontro che effettivamente c’è stato, così come confermato da Verini, ma senza accettare le imposizioni imposte dall’anarchico (questo secondo il racconto dei quattro esponenti piddini).
Ebbene, secondo la ricerca di SocialCom, con l’ausilio della piattaforma Blogmeter, per l’agenzia Adnkronos, la visita in carcere da parte degli esponenti del centrosinistra si è registrata come un flop, essendo bocciata da più del 90 per cento degli utenti. E continua: “L’analisi qualitativa delle conversazioni ha mostrato dunque un’evidente polarizzazione delle discussioni, in cui gli utenti si identificano con gli schieramenti di provenienza, esprimendo un sentiment negativo nei confronti degli avversari. Ad esempio, il sentiment nei confronti di Donzelli è negativo al 67 per cento, mentre quello verso il Pd è negativo al 72 per cento“. A ciò, si affianca l’ondata di sdegno generale contro le azioni del mondo anarchico, il quale è stato condannato con fermezza dalla stragrande maggioranza degli utenti (82,7 per cento).
Insomma, il tentativo piddino di “porgere l’altra guancia” a Cospito, preoccupandosi delle sue condizioni di salute, è stato cassato senza se e senza ma dalla maggioranza degli interpellati. Un atteggiamento, quello dei quattro esponenti dem, decisamente curioso. Ed è ancor Marco Travaglio a mettere clamorosamente sotto scacco il Pd: “Cospito sta male e non ne dobbiamo fare un martire. Ma domani sono pronti a dire che Messina Denaro, se sciopera contro il 41-bis, dobbiamo accontentarlo?”. L’ennesima contraddizione di una vicenda che, ormai, si è trasformata in una farsa.