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Cospito, “soluzione” da Medioevo: cibo forzato e 41 bis

Continua lo sciopero della fame dell’anarchico, la situazione che si sta prospettando non è delle migliori

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Ritorno su un tema che non interessa a nessuno e su cui Porro da vero liberale mi ospita anche se la pensa in modo opposto al mio. Il caso dell’anarchico in sciopero della fame. Ok è un caso che oggi serve solo per parlare del pericolo anarchico delle piazze e dell’attacco imminente al cuore dello Stato dei nuovi terroristi che hanno sostituito quelli islamici. Il tutto ovviamente diretto dal carcere da uno che è in sciopero della fame al 41 bis e passa tra l’infermeria e il carcere. Liberi di crederci.

Non è di questo che voglio parlare, e neppure del 41 bis. Questo uomo ha detto che intende comunque continuare il suo sciopero della fame fino a morire e ha persino sottoscritto un documento in cui avvalendosi di quanto è previsto dalla legge dichiara di rifiutare cibo e acqua anche quando non sarà più cosciente. Questo è il problema. Ecco la soluzione che si sta prospettando. Finché Cospito sarà cosciente sarà rispettata la sua volontà, quando diventerà incosciente no, perché nel suo caso le dichiarazioni anticipate di trattamento non valgono.

Insomma, lo tieni al 41 bis sino a che è cosciente e dice no all’alimentazione forzata, quando perde la coscienza lo porti in infermeria e lo alimenti a forza, quando diventa di nuovo cosciente lo riporti di nuovo al 41 bis e appena perde di nuovo coscienza, di nuovo in infermeria con l’alimentazione forzata e cosi via all’infinito, fino a che il Padre Eterno deciderà di porre fine al supplizio.

Ps: Non siamo tornati nel medioevo, ma certo ci stiamo andando vicino.

Paolo Becchi, 10 marzo 2023