Il padre di Hisham al-Sayed, l’ostaggio arabo-israeliano che è stato rilasciato da Hamas dopo quasi un decennio in cattività, ha dichiarato alla stampa che suo figlio è in pessime condizioni e sembra che non sia abituato al contatto con altri esseri umani.
“Hisham si sente molto male. È come rotto, spezzato e potrebbe essere stato tenuto in isolamento tutto questo tempo. È strano per lui vedere le persone. Non parla. Non ha voce e la sua situazione è molto difficile. Non sta bene, non è nel nostro mondo. È diventato una specie di Tarzan dopo aver vissuto per 10 anni con gli animali. Non comunica. Hamas, sono bugiardi e non sono rispettosi come hanno affermato quando lo hanno rilasciato senza cerimonia. Non l’hanno fatta solamente perché non volevano che la gente vedesse in che stato si trovava mio figlio. Questo è l’unico motivo per il quale non c’è stata alcuna cerimonia. Se avessero avuto un po’ di rispetto per le persone, lo avrebbero rilasciato molto tempo fa. Ma di quale rispetto parlano? Hamas non ha organizzato una cerimonia di propaganda per il rilascio di Hisham affermando che la mossa era per rispetto verso gli arabi di Israele nonostante lo abbia trattenuto per quasi un decennio. Tutto questo è orrendo e falso anche perché ha ucciso e rapito diversi arabi israeliani durante l’assalto del 7 ottobre 2023. Mio figlio prova a parlare e condividere, ma non ci riesce. Dice molte cose incomprensibili. Parla in un sussurro, forse per paura. Credo che sia in uno stato di tortura mentale”.
Hisham al-Sayed non è uno dei rapiti il 7 ottobre 2023, ma un ostaggio in mano ad Hamas da molto prima, da quasi dieci anni. Dieci anni nelle mani di aguzzini che hanno fatto di tutto per stroncarlo sia fisicamente che mentalmente. Ma non dobbiamo stupirci perché questi terroristi, spalleggiati anche da parte dell’opinione pubblica occidentale, sono capaci di tutto.


Quando il padre di Hisham al-Sayed ha parlato di tortura mentale praticata da Hamas nei confronti del figlio si poteva pensare allo sfogo di un genitore separato da un pezzo della sua famiglia, ma aveva ragione e la prova della tortura mentale ancora in atto è stata fornita da Hamas stessa. Durante la diretta per il rilascio dei prigionieri, Eviatar David e Guy Gilboa-Dalal ancora nelle mani degli aguzzini, sono stati obbligati a guardare da dentro un pick-up i compagni di prigionia mentre venivano rilasciati.
Tutto questo a un passo dalla Croce Rossa e in un video di propaganda di Hamas che mostra due ostaggi implorare per la propria libertà.


“Li hanno costretti a guardare i loro amici rilasciati e poi li hanno restituiti ai tunnel. Non c’è crudeltà più grande, non possono continuare. È disumano”, ha detto Ilan Dalal, il padre di uno dei due, che ha sostenuto la decisione delle reti israeliane di trasmettere la clip di propaganda di Hamas nella speranza che aiuti a illustrare la loro terribile situazione e contribuisca a spingere, attraverso una seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco, la liberazione di quasi due dozzine di altri ostaggi viventi.
Hamas è stata capace anche di questo e hanno ampiamente dimostrato che non c’è limite alla loro infamità.
Sono stati capaci di strangolare a mani nude Ariel Bibas, un bambino di quattro anni, e Kfir Bibas di otto mesi per poi massacrare i loro corpi con pietre e chissà che altro per simulare fossero rimasti uccisi sotto un bombardamento aereo.
Sono stati capaci di scambiare il corpo di Shiri Bibas, la mamma dei due bambini uccisa insieme a loro, con il corpo di un’altra donna. Come se Israele non avesse i mezzi per riconoscere con la massima certezza a chi appartengono i corpi che vengono restituiti.
Hanno usato il corpo di una povera sconosciuta anche lei vittima del terrorismo sia in vita sia, sia, purtroppo, dopo morta.
Una povera sconosciuta alla quale nessuno darà mai un nome e che probabilmente finirà in una delle fosse comuni destinate a coloro che sotto la minaccia delle armi sono stati costretti a fare da scudi umani a terroristi che di umano, lo hanno ampiamente dimostrato, non hanno nulla.
Michael Sfaradi, 24 febbraio 2025
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