In particolare, dal momento che già da molto tempo non c’è più alcun nesso causale tra il numero dei contagi e la diffusione della malattia grave, perseverare nella liturgia del terrore basandosi sulla diffusione di un virus ampiamente endemico è realmente diabolico. Così come è altrettanto diabolico che le stesse autorità, sostenute da una informazione che ha smesso da tempo di fare il suo lavoro, proseguano imperterrite a conteggiare tra i morti tutti i positivi al tampone, in modo tale da avere sempre una riserva strategica di vittime con cui intimorire all’occorrenza una popolazione sempre più confusa.
Funzionali al micidiale binomio contagi/anticamera dell’obitorio ci sono molti dei cosiddetti scienziati che, proprio grazie all’arrivo del Sars-Cov-2, hanno vinto la lotteria della celebrità. Tra questi Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, il quale sul tema delle mascherine è agli antipodi rispetto a Bassetti. Presentando il 21 aprile un report elaborato dalla stessa fondazione, così ha commentato il medico palermitano: “Ricoveri, intensive e decessi presentano una lieve tendenza alla flessione – è costretto ad ammettere questo ennesimo fenomeno virale – ma la circolazione del virus è ancora molto elevata. Il numero dei positivi, sottostimato, supera quota 1,2 milioni, i nuovi casi giornalieri sono oltre 50 mila e il tasso di positività dei tamponi supera il 15%”. Ecco perché abolire l’obbligo di mascherina al chiuso è una decisione molto avventata”.
A questo punto appare evidente che se non si riesce a scardinare la citata, micidiale consequenzialità tra contagi e malattia grave, che i numeri citati dallo stesso Cartabellotta smentiscono clamorosamente (oltre 1,2 milioni di casi con circa 400 ricoveri in terapia intensiva, di cui meno della metà per causa diretta del Covid-19, ne sono la prova provata), con l’arrivo della stagione fredda, continuando a cercare un virus sempre più adattato e diffusivo, c’è il rischio tutt’altro che remoto di vivere un’altra stagione di allucinanti restrizioni amorevolmente prese per il “nostro bene”.
Claudio Romiti, 22 aprile 2022