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Covid, Colle, Ciampolillo: la penisola delle banane

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Leggo dall’Ansa (fonte quanto mai inattendibile – come quasi tutta l’informazione italiana – ma, in questo caso non sospetta): «A urne appena chiuse al Senato, hanno chiesto di votare. Lello Ciampolillo, ex del M5s e Riccardo Nencini di Italia Viva votano dopo essere stati assenti a entrambe le ‘chiame’ in aula. Si difendono dicendo di non aver fatto in tempo a votare. La presidente Casellati ricostruisce poi che l’ex 5s è spuntato alle 22.14 e la dichiarazione di fine voto è di un minuto dopo».

Da parte sua Conte ha dichiarato di stare a lavorare per rafforzare la maggioranza. Oggettivamente siamo nella Penisola delle Banane. Quirinale, Palazzo Madama, Montecitorio, Palazzo Chigi, e perfino gli Stati Esteri di San Pietro e di San Marino versano in uno stato pietoso e comatoso.

San Marino record morti Covid

Cominciamo dal meno importante. San Marino è lo Stato che, in proporzione al numero di abitanti, detiene il primato assoluto di decessi da covid. San Pietro è nelle mani di un Papa con non poca confusione in ordine ai doveri morali degli uomini. «Vaccinarsi è un dovere morale», ha tuonato. Chiunque coi neuroni connessi dedurrebbe che chi non si vaccina è un immorale. Quindi degno di stare ai margini della società. Forse in galera? Boh.

Alle teste d’uovo che governano il mondo e che lo vorrebbero tutto vaccinato non gli sovviene che raggiungerebbero più efficacemente il loro scopo dichiarando semplicemente “cretino” uno che rifiuta il vaccino. Se vuoi evitare un comportamento, devi renderlo impopolare, prima di proibirlo. Non sarebbe neanche così difficile sostenere che non è proprio un genio chi rifiuta un vaccino. Prendiamo quest’ultimo contro il covid. Sono state già somministrate più di 40 milioni di dosi e sono quasi 3 milioni gli individui che hanno ricevuto la seconda. Le reazioni avverse, documentate in modo certosino dai no-vax, si contano con le dita delle mani. In Italia, ove vi siamo 60 milioni di non vaccinati, ci sono stati più di 80 mila decessi.

Perché dico sì al vaccino

Non è difficile dedurre che i rischi dal coronavirus e da tutti i trattamenti conseguenti a chi se lo becca sono enormemente maggiori dai rischi da vaccino. Che dire, allora, ai no-vax? Niente se non: siete dei geni. Come ha ben riassunto in questo blog quello che ha dichiarato, testuale: «Vaccinarmi? Mai, piuttosto la morte!». Il premio Nobel dei geni!

Conte – dice – sta a lavorare per rafforzare la maggioranza. Di quale maggioranza straparla? Di quella farlocca ottenuta coi voti di chi ha votato a votazioni chiuse (fonte: Ansa). Due senatori, strapagati migliaia di euri al mese, ai quali si chiede una sola cosa – votare in aula – dichiarano candidamente: «non abbiamo fatto in tempo a votare». Erano stati chiamati due volte, e due volte erano assenti. Dopo aver visto l’esito del voto di tutti, questi due si sono materializzati e hanno preteso di votare. E hanno ottenuto: la Casellati ha dichiarato che hanno votato un minuto prima della chiusura delle votazioni.

Quirinale stampella di Conte

Liquidati così San Marino, San Pietro, palazzo Chigi e palazzo Madama, rimane il Quirinale e Montecitorio. Il primo, non dimentichiamolo, è quello che sta permettendo che il Paese sia governato da chi ha patentemente perduto le elezioni: il Pd. La caduta a picco dei voti presi da questo partito, cioè l’inequivocabile bocciatura alle urne, non avrebbero dovuto permettere questo governo. È vero che, in linea di principio, la maggioranza parlamentare basta a fare un governo, ma v’è una sostanza che va oltre la forma, e un custode della Costituzione degno di questo nome lo si vorrebbe un po’ più che ragioniere.

In aggiunta, l’affidamento del governo al premio Nobel dei voltagabbana, dimostra vieppiù l’inadeguatezza del Quirinale. Al momento in cui scrivo non so se chiederà conto a Palazzo Madama della disinvoltura con cui le votazioni sono state chiuse, aperte, chiuse: quando leggerete queste righe lo sapremo.

Infine, ma non ultimo, Montecitorio. Che rigurgita di una opposizione a dir poco imbarazzante. Berlusconi e Salvini sono stati messi ai ceppi per molto meno, dai loro oppositori. Nessuno degli attuali sembra chiedere conto degli 80 mila decessi da covid ai signori Conte e Speranza. Questi due dovrebbero essere indagati per strage. Magari saranno assolti, ma le loro ridicole misure, col Paese che nei giorni di una stessa settimana è prima giallo, poi rosso, poi arancione, poi di nuovo giallo e poi rosso; con ristoranti vietati anche a una sola persona, ma con autobus concessi a 50 persone; con infinite altre misure che, pur da piangere, hanno attirato le attenzioni di umoristi di tutto il Paese.

Non chiamatela opposizione

Questi due, che ancora a febbraio 2020 garantivano che «nulla fa pensare ci siano ragioni per preoccuparsi». Questi due che ad aprile ammonivano sì sulla «seconda ondata», ma che, di tutta evidenza, non hanno saputo non dico evitare ma neanche pallidamente affrontare. Questi due che, a oggi, non hanno ancora vaccinato nessuno (nel mondo sono quasi 3 milioni quelli che hanno ricevuto la seconda dose di vaccino). Questi due: chi chiederà loro non dico conto, ma almeno spiegazioni? Orbene: dov’è l’opposizione?

Quel che temo è che nessuno chiederà conto di nulla perché non sanno neanche di cosa devono chiedere conto. Alcuni non sanno neanche leggere i numeri, non sanno leggere le statistiche, non hanno mai studiato. Uno di questi proprio Campolillo che, pur senza studi universitari, emetteva referti su come curare gli ulivi colpiti dalla Xylella: col sapone. Il viatico che avrebbe dovuto i baresi a eleggerlo sindaco, gli fruttò lo 0.4% dei consensi. Quanto bastava per essere fatto senatore da quegli altri pozzi di scienza che sono Grillo e Di Maio, che pur reggono questo disgraziato Paese.

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