Mentre in Italia le restrizioni sembrano non avere mai fine, in altre nazioni le cose vanno nella direzione opposta. Ad esempio l’Inghilterra punta a eliminare ogni rimanente restrizione anti-Covid vigente, incluso l’obbligo legale all’isolamento in caso di test che dichiari positivi. Lo ha annunciato il premier Boris Johnson, durante il Question Time alla Camera dei Comuni, sottolineando però che deve continuare il “trend incoraggiante” che ha visto un costante calo dei contagi e dei ricoveri in ospedale nelle ultime settimane.
Anche Danimarca e Francia aprono
Il primo ministro ha affermato che presenterà la strategia del governo per convivere con il Coronavirus, trattandolo quindi come una endemia e non più come una pandemia. La Danimarca ha già eliminato tutte le misure, mentre la Norvegia le ha notevolmente ridotte. La Finlandia revocherà gradualmente tutte le misure nel corso del mese di febbraio. Ad aprile in Francia potrebbe essere revocato il green pass. Lo ha sottolineato il portavoce del governo francese, Gabriel Attal. “C’è un inizio di miglioramento negli ospedali e ci sono proiezioni che possono farci sperare che entro la fine di marzo o l’inizio di aprile la situazione negli ospedali sarà sufficientemente tranquilla da permetterci di revocare il pass vaccinale”, ha detto Attal, aggiungendo: “Abbiamo sempre detto che queste misure saranno revocate non appena la situazione sanitaria lo consentirà”.
Svezia e Nuova Zelanda: addio limiti
In Svezia terminano tutte le restrizioni. “È tempo di riaprire la Svezia, la pandemia non è finita ma è entrata in una nuova fase”, ha detto Magdalena Andersson, annunciando la fine delle restrizioni grazie all’alto numero di vaccinazioni e la minor gravità delle infezioni dovute alla variante Omicron. Dal 27 febbraio la Nuova Zelanda riapre le frontiere ai propri cittadini. “Con il 94% della nostra popolazione completamente vaccinata e il 92% di quelli di età pari o superiore a 18 anni ora in grado di ricevere un richiamo alla fine di febbraio, è tempo di invertire la rotta nella nostra risposta al Covid-19 per concentrarci sulla riconnessione e ripresa”, ha affermato Chris Hipkings, l’attuale ministro neozelandese responsabile della risposta alla pandemia.
Alcune compagnie aeree si muovono per salvaguardare i flussi turistici internazionali e in un documento indirizzato a Jeff Zients, coordinatore per la Casa Bianca della risposta alla pandemia, insistono affinché non sia più necessario un test negativo eseguito un giorno prima del viaggio negli Stati Uniti. Fra i firmatari figurano Airlines for America, American Airlines, Delta Air Lines e United Airlines Holdings.
Johnson libera i positivi, l’Italia invece…
In Italia – il Paese con le misure più rigide – purtroppo però le restrizioni sono un dogma, quasi una nuova religione finalizzata alla prevenzione del contagio. Ma l’ossessione del “Covid-Zero”, potrebbe essere un traguardo difficilmente raggiungibile e le regole basate sul massimo rigore rischiano di provocare danni enormi all’economia reale, senza contare l’atmosfera demotivante sul piano sociale. Con regole così rigide diventa difficile programmare una semplice vacanza, figuriamoci progettare la nascita di nuove imprese. Inoltre i cittadini hanno la necessità anche di vivere i grandi eventi sportivi, musicali, teatrali e forme d’intrattenimento capaci di suscitare emozioni e far sognare le persone. C’è una bella differenza tra “vivere” e “sopravvivere”.
Carlo Toto, 10 febbraio 2022