Covid, l’ennesima profezia “tra virgolette” di Pregliasco

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A causa dell’abolizione del bollettino Covid quotidiano, il Tg3 di mamma Rai è costretto a concentrare in un solo giorno il servizio di puro terrore virale con il quale tenere ancora in allerta i suoi spaventatissimi ascoltatori.

Tant’è che venerdì scorso, giorno della divulgazione del bollettino settimanale, l’edizione delle 19 ha chiamato in causa niente poco di meno che Fabrizio Pregliasco, sempre perfettamente a suo agio nei panni dello iettatore sanitario.

Interpellato sull’evoluzione dei contagi, sempre considerati l’anticamera della malattia grave, l’igienista, a cui il giornale unico del virus ha attribuito una specializzazione in virologia honoris causa, così si è espresso: “È l’inizio di un’onda che aspettavamo, dico appunto onda e non ondata, che probabilmente continuerà a crescere oltre la metà di dicembre. C’è una narrazione che è diventata come l’influenza. In realtà no. Il Covid è ancora un po’ più cattivo, tra virgolette”.

Ora, a parte quel “tra virgolette”, che puzza maledettamente di lapsus freudiano, come a rivelare inconsciamente la reiterazione di una bufala che lo ha reso tanto celebre. In sostanza, ci troviamo ancora una volta all’interno di uno dei famosi paradossi di Zenone di Elea, in cui l’Italia, impersonata dal prode Achille, si troverà sempre un passo indietro rispetto alla tartaruga di un virus imprendibile.

In pratica, l’ennesima profezia di Pregliasco si basa su due elementi: il primo, relativo all’aumento dei contagi in inverno, sarebbe in grado di azzeccarlo anche il mio edicolante, dal momento che questo è ciò che accade da sempre nella stagione fredda. Mentre per quanto riguarda la maggiore patogenicità del Covid-19 rispetto alla prossima influenza stagionale, i cui effetti ancora non conosciamo, è tutta da dimostrare.

Certo, se la gravità del coronavirus attuale si insiste nel volerla dedurre dal numero di morti ufficiali, come ha scorrettamente fatto il giornalista che ha curato il servizio in oggetto, sostenendo che con “altri 500 morti settimanali per (e non con) Covid, non possiamo abbassare la guardia”, beh, allora credo proprio che non usciremo più da una follia sanitaria di massa senza precedenti.

Tutto questo malgrado parecchi dei medici che operano nelle corsie d’ospedale, tra questi Matteo Bassetti, si stanno letteralmente sgolando da tempo, segnalando che la stragrande maggioranza degli attuali decessi riguardano soggetti malati di altre gravi patologie, incidentalmente positivi al tampone.

Ebbene, forse a questo punto, visto che il servizio pubblico televisivo si ostina, finanziato anche dal canone di chi contesta da sempre questa narrazione palesemente truffaldina, a spaventare la gente con tutta una serie di dati che lasciano veramente il tempo che trovano, la famosa commissione d’inchiesta promessa da Giorgia Meloni e alleati in campagna elettorale potrebbe allargarsi anche al capitolo informazione/disinformazione pubblica.

Una informazione/disinformazione che ha incessantemente interpellato sempre gli stessi santoni sanitari, senza uno straccio di contraddittorio.

Claudio Romiti, 19 novembre 2022

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